Il Primo Uccello
Data: 17/09/2018,
Categorie:
Tabù
Trans
Gay / Bisex
Autore: Batman_112, Fonte: xHamster
... frustata sul petto e con un sorriso malizioso mi dice: “stanotte sarai il mio schiavo”. Scende dal letto e sculettando si avvia verso la cassettiera, prende un foulard nero si avvicina al letto alza una gamba e con ancora i tacchi ai piedi mi preme il pacco, “ahi”, le dico e lei per tutta risposta strofina la pianta del piede avanti e indietro a destra e sinistra, sopporto il dolore ma non fa che aumentare la mia eccitazione, non conoscevo questo lato latente della mia sessualità comincia davvero a piacermi. Sale su letto e con movenze feline si mette ancora a cavalcioni su di me appoggia i gomiti ai lati della mia testa e mi porge i seni che lecco con cura: “chiudi gli occhi”, mi dice, eseguo e mi benda, continua a farmi leccare le tette poi si alza la sento scendere dal letto. “Non toglierti la benda altrimenti”, "ahi”, mi arriva una frustata con la cinghia, leggera, ma comunque dolorosa quanto basta, scoppia in una sonora risata, “bravo il mio ragazzino così ti voglio ubbidiente e arrapato”, “si non sai quanto mi stai facendo impazzire”, le dico. Sento i suoi passi allontanarsi fuori dalla stanza, la tentazione di togliermi il foulard è tanta, ma decido di resistere e stare al gioco, e questo gioco mi piace. Passa qualche minuto (interminabile), la benda e il silenzio di quei pochi minuti mi tengono sulle spine, ammetto di essermi preoccupato un po, insomma sono a casa di una perfetta sconosciuta, bendato e a quanto pare a lei piace dominare, poi sento i suoi passi, ...
... eccola è rientrata in stanza, “perdona l’attesa ma dovevo andare in bagno”, si avvicina ai piedi del letto si mette in mezzo alle gambe e con le ginocchia mi da due colpetti per farmi capire di allargare le gambe, appoggia le mani sulle cosce e risale, sento le sue mani che accarezzano, “mmmm hai proprio un bel cazzo”, sento un morso leggero lungo l’asta, poi un altro un po più deciso, poi un altro ancora, questo fa un po male, ma resisto. Sento la sua lingua leccarmi la punta, il mio respiro diventa affannoso, si infila la cappella in bocca e succhia roteando la testa su di essa, “o dioooooo sei magnifica”, le urlo. Poi un morso sulla cappella leggero ma il dolore si sente e come se si sente, “ahiiiiiii mi fai maleeee”, “hahahahahah” ride di gusto, “questo è niente”, la sento salire su di me, si siede sul mio ventre, mi strofina sulla faccia qualcosa di stoffa: “annusa, senti l’odore del tuo cazzo, annusa le tue mutande hahahaha” e me li infila in bocca. Una serie di schiaffi leggeri mi arrivano sul viso, “da adesso mi devi chiamare padrona”, e mi strizza i capezzoli, agita il bacino sul mio cazzo, “si padrona farò tutto quello che vuoi”, la risposta sorprende anche me, rimango un attimo interdetto, ma che cavolo mi succede, questa ninfa è riuscita a farmi dire una cosa che non avevo mai creduto potessi dire, ero stato sempre io ad avere le redini dei rapporti sessuali con altre donne, la sua spavalderia e il suo essere così deciso mi avevano sorpreso e annientato, ma ...