1. Racconto di natale


    Data: 16/09/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... sull’uscio, si fermò a riflettere, poi:
    
    “Senta, - fece voltandosi - conosco il massaggiatore sportivo dell’Elf Atletic, la nostra squadra di rugby: magari gli faccio un colpo e gli dico di venire. Che ne pensa?”
    
    “Disturbarlo la mattina di Natale?”
    
    “Macché disturbo, - fece Flit, tirando fuori il cellulare dalla tasca – è mio amico… E poi, per lei questo e altro, con tutti i doni che ci ha portato da bambini.”
    
    Uscì e rientrò dopo un momento.
    
    “Tutto a posto, Capo. Torl si è detto felice di darle una mano. Sarà qui fra dieci minuti. Se non ha più bisogno di me, vado a controllare Clementina.”, e uscì diretto alle stalle.
    
    Babbo Natale spense le luminarie e prese a sfogliare il Morning Elf, che Flit gli aveva fatto trovare sulla scrivania. Stava dando un’occhiata alle ultime notizie, quando sentì bussare energicamente alla porta.
    
    “E’ aperto.”, disse senza sollevare gli occhi dal quotidiano.
    
    “Buongiorno, signor Natale”, gli rispose una morbida voce baritonale.
    
    Babbo Natale sollevò lo sguardo e si trovò davanti un giovanottone sui trenta, alto e robusto, con una folta chioma castana e un bel volto dai lineamenti regolari.
    
    “Il suo segretario mi ha telefonato poco fa, che le serviva un massaggio.”
    
    “Lei è…”
    
    “Sono Torl, signor Natale, il massaggiatore sportivo di quegli scatenati dell’Elf Atletic.”
    
    Si strinsero la mano.
    
    “Immagino che si sentirà a pezzi…”
    
    “Già, - fece Babbo Natale, alzandosi a fatica dalla sua poltrona – non ho più ...
    ... vent’anni.”
    
    “Non avrà più vent’anni, ma lei è una quercia, mi creda!”
    
    Babbo Natale sorrise al complimento, pur non dandoci peso più di tanto.
    
    “Mi dispiace averla disturbata proprio la mattina di Natale…”, si scusò.
    
    “Ah, sciocchezze. Nessun disturbo mi creda.”
    
    “Ma la sua famiglia…”
    
    “Non si preoccupi: non ho nessuno e vivo da solo. E poi, conosco il suo segretario, è un mio caro amico, e sono felice di fare qualcosa per lei. Immagino che lei non abbia un lettino da massaggi…”
    
    Babbo Natale scosse la testa.
    
    “Il letto va benissimo, non si preoccupi. Andiamo?”
    
    Babbo Natale gli fece strada verso la camera da letto.
    
    “Ok, signor Nat… - gli fece Torl – Le dispiace se la chiamo Nat?”
    
    “Nessun problema.”
    
    “Bene, mi sento più a mio agio. Si tolga la divisa e si spogli, per favore.”
    
    Babbo Natale si ritirò nell’attiguo bagno e poco dopo ricomparve indossando soltanto dei larghi boxer, lunghi fino al ginocchio.
    
    Anche Torl si era tolto il giubbotto e il maglioncino, restando solo con una T-shirt bianca, che gli fasciava il torace muscoloso. Aveva poggiato la borsa sul comodino a ne aveva estratto flaconi, boccette, pezzuole e quant’altro potesse servigli.
    
    Babbo Natale rimase un momento ad ammirare con una punta di rammarico, se non di invidia, quel fisico poderoso, tutto muscoli al posto giusto: lui non era mai stato così, neppure da giovane, duecento anni prima!
    
    “Accidenti che schianto! – disse Torl allegramente – Su, venga si stenda, ché cominciamo… Non ...
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