1. Luminosa e sincera


    Data: 14/09/2018, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... piacere.
    
    Lui ricomparvesubdolamente davanti a lei fissandola, imprigionandola segretamente nell’intenzionalità d’averla percepita, blandendola conconsapevolezzagli occhi, mentre lei abbassava i suoi, perché era diventata ormai rossiccia nella faccia, inetta e per di più maldestra evitando d’allontanarsi per non rinnegarsi nuovamente. Era meravigliosa, stupenda, lei non aveva per niente simulato con quel corpo che cercava di riscuotersi né con quella voce che non usciva né con quegli occhi che imploravano e che negavano allo stesso tempo. Dopo lei si collocò al suo fianco afferrandogli una mano per calmarsi e per ammansire il bisogno d’essere toccata, di percepire con il suo tocco attraverso la stoffa prima di liberare quel membro pulsante che reclamava a pieno diritto d’uscire: non accadde però nulla, perché lei era combattuta, incerta e tesa, ansante, così lui si chinò per lambirle un capezzolo di sbieco, comprimendol’altro seno e abbeverandosi da quell’accento soffocato di benessere, di soddisfazione e di voluttà, che lei aveva nuovamente disperso cacciando indietro nella sua bocca.
    
    Questo qui, in effetti, al momento era il contesto insolito, la trama anomala e sconveniente che si presentava dinnanzi a loro due: un lungometraggio fatto d’uno scenario imbarazzato, introverso e laconico d’una bramosia, d’una ingordigia ed’una libidine alquantocrescente, inimmaginabile e sbalorditiva però inconcludente, ecco che cos’era realmente. A dire il vero però, la sua concisa e ...
    ... sintetica resa sopraggiunse soltanto con il calar della luce del sole, in mezzo a quelle ombre più folte e compatte del solito, con le sue cosce serrate bloccandogli la mano, con il seno esposto alla carezza bramosa e ghiotta della sua lingua, con la sua schiena riversa sulle sue ginocchia, con il rossore che invadeva impadronendosi di quell’epidermide dappertutto. Nella maniera d’unbanchetto lei era al momento apertamente allestita, dimessa su quella panchetta, pigramente sempre meno determinata nel non concedergli quel calore sugoso e silenzioso, che aveva macchiato tra l’altro inzuppando innegabilmente le sue le mutandine, sempre più impaziente e smaniosa mentre lui la baciava.
    
    Lei era visibilmente impaurita,manifestamenteintrigata e stregata, mentre sentivapalesementesull’epidermidee nel corpol’eccitazione e quell’insperato incendiocon cui aveva giocato al telefono,poiché al presentele sue fantasie erano giunte a un punto di non ritorno, così intense, così fondate e vere da farle del male. L’uomo iniziò a sentirla aprirsi, lei era un fiore rosso acceso, affascinante, oscuro e tenebroso di passione, di sofferenza e di trasporto che sbocciava, cosicché ruotò le dita. Lei non aveva finto neppure in questo, era stretta, malgrado ciò iniziava a muoversi da vera insidiatrice e tentatrice qual era, investita e sopraffatta dal piacere, mentre lui la sollevava per averla. Lui aveva sbottonato i jeans con la punta dolente del glande già pronta in vista, solleticandola più volte ...