1. Luminosa e sincera


    Data: 14/09/2018, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... lei si stiracchiava ignara, sorridendo nel tempo in cui si raddrizzava imbarazzata in evidente disagio.
    
    “Che improvvisata bellezza, ti conoscomolto bene sai,miapiccolettaegradevoledeliziosaribelle.Perché so molto bene come nascondi adeguatamente il tuo immenso fuoco interiore,sottintendendoloe coprendolo per bene” – avrebbe voluto riferirle lui di getto.
    
    Lui avrebbe agognato istigarla stuzzicandola di nuovo, anelava di farla uscire dal buio di quelledurevoliconversazioni sussurrate a lettoeffettuatein quelle ore tarde,compiute epunteggiate da gemiti trattenuti einframezzate abilmenteda voglie sconosciute, che si rinnovavanoristrutturandosiogniqualvolta. Aprì in quell’istante il giornale in cui aveva praticato due fori e finse di leggere studiandola accuratamente, cogliendo un’occhiata incuriosita, poi lui aprì le gambe per dare sollievo al calore crescente che sentiva aumentare, sperando che lei se ne accorgesse opportunamente.Lei abbandonò quel libro per cedere piegandosi alla curiosità per questo sconosciuto, che divideva scomponendo con lei un angolo di quei giardini.
    
    Al presente erano rimasti da soli e forse se rendeva conto unicamente in questo momento, perché lei si spostò vivacemente adattandosi al meglio sopra quella panchetta dinnanzi a quel maschio offrendogli una cospicua e inattesa visuale, conl’espressione un poco incerta, giocherellandoin modo frivoloin ultimo con il portachiavi. Lui la fissò apertamente abbassando il giornale, poiché si sentì ...
    ... indurire là di sotto nel vedere in modo insperato le sue labbra rosee socchiudersi, a metà tral’inconscia sorpresa e l’accanitavoglia che erompeva. Quella libidine lei la captava, la coglieva di netto, la sentiva, la conosceva e la esigeva, perché non si era mossa, dal momento che lei rimaneva immobile quasi ipnotizzata in attesa, avvinta, calamitata e incantata da quello sguardo, affascinata e stregata incontestabilmente da quel corpo d’uomo. Senza dubbio alcuno, lui avrebbe voluto toccarle i seni che peraltro intravedeva carichi e tesi di desiderio, avrebbe voluto sfiorare il buio oltre le sue cosce, eppure poteva resistere, giacché la belva dentro di lui si cibava del desiderio, in quanto lei ancora ignorava o cercava di soffocare rimandando di continuo.
    
    Lui non voleva darle tregua, sapeva che sarebbe diventata rapidamente acquosa, che si sarebbe compromessa intaccandosi di fronte a quel macigno, che avrebbe cercato di toccarsi, ovverosia sarebbe persino fuggita, in quell’occasione lui s’alzò eandò dietro i cespugli verso il laghetto per liberarsi del turgore incontrollabile e ostinato che stava per esplodere, perché il prossimo con un po’di fortuna sarebbe stato infatti interamente riversato dentro di lei, però serviva del tempo. Lui la poteva scrutare tra le foglie, era diffidente, perplessa e senza fiato, mentre controllava d’essere rimasta da sola prima di coprirsi accortamente con una felpa e far scivolare una mano anelante e tremante nel bel mezzo del suo proibito ...