1. Loris, il mio capo mi domina


    Data: 29/08/2024, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: EroticStory, Fonte: EroticiRacconti

    Entro in ufficio correndo. Saluto alcuni colleghi e raggiungo la mia scrivania prima che Loris possa accorgersi del mio ritardo.
    
    Ultimamente non faccio altro che svegliarmi tardi e di conseguenza arrivare tardi a lavoro. Stamattina ci si è messo in mezzo anche il traffico di Torino.
    
    Mi siedo dopo aver tolto la giacca e accendo il computer.
    
    «Buongiorno signorina Mazzetti.»
    
    Mi alzo in fretta quando Loris (che è il mio capo) passa lo davanti e con la mia solita fortuna riesco a rovesciare l’intera tazza di caffè sulla scrivania.
    
    Loris fa una faccia perplessa, ma mi supera e si chiude nel suo ufficio. Io invece raggiungo la sala pausa e prende qualche tovagliolo per ripulire il disastro che ho combinato.
    
    Dopo aver pulito la scrivania mi piego e raccolgo il caffè dal pavimento. Cerco ti tirare il vestito verso il basso e scatto subito in piedi quando sento qualcuno schiarirsi la voce alle mie spalle.
    
    Loris mi sta guardando in un modo alquanto strano. Sofferma gli occhi sulle mie mani sporche e poi raggiunge i miei.
    
    «Ho bisogno del mio caffè.» dice soltanto, lanciandomi un ultima occhiata prima di richiudersi nel suo ufficio.
    
    Pulisco in fretta il resto del pasticcio e di corsa vado a prendere il suo solito caffè nel bar all’angolo. Nero, forte, doppio. È così che gli piace.
    
    Busso alla porta e dopo aver sentito il suo «Avanti.» entro sorridendo.
    
    Per la seconda volta nel giro di neanche mezz’ora sento di nuovo il suo sguardo persistente addosso. Loris ...
    ... continua a squadrarmi, tanto che iniziò a pensare che ci sia qualcosa che non va nel mio outfit.
    
    «Le sembra il modo di venire a lavoro questo?» dice infine, afferrando il caffè da sopra la scrivania.
    
    Ecco! Lo sapevo!
    
    Mi do una rapida occhiata ma a dire il vero non ci trovo niente di male nel mio vestito, e l’ho comunque indossato altre volte.
    
    «Non.. Non capisco.» biascico a disagio.
    
    «E mi hanno anche riferito che continua ad arrivare in ritardo signorina Mazzetti, cos’è? Ha preso l’abitudine adesso?»
    
    Spalanco gli occhi e mi schiaffeggio mentalmente. Nonostante tutto, però, so che ha ragione.
    
    «Non succederà più.» mi affretto a dire, mortificata. «C’era traffico oggi e-.»
    
    «No.» mi interrompe lui. «Infatti non succederà più.»
    
    Di nuovo spalanca gli occhi, pronta a sentirmi dire che sono licenziata. Nel petto mi si apre una voragine appena penso alle bollette che ho da pagare, all’affitto e al resto.
    
    «La prego signor Tommasini, non mi licenzi.» dico allora, quasi implorandolo. «Ho bisogno di questo lavoro!»
    
    Sulle sue labbra spunta un sorrisetto strano. Annuisce e mi fa segno di avvicinarmi alla scrivania mentre si alza. Faccio come dice e subito si posiziona dietro di me. Mi afferra il mento con una mano e con violenza mi gira la testa verso di lui.
    
    «Non ti licenzierò.» afferma facendomi tirare un sospiro di sollievo. «Però..» aggiunge. «Pagherai una penitenza ogni volta che arriverai in ritardo.»
    
    Annuisco nonostante la confusione e spalanco ...
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