milf austriaca. una vicenda di dominazione e donna matura ma calda e sensuale. 4
Data: 24/08/2024,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Strapps, Fonte: Annunci69
Cap.IV
Dopo quella seduta di conilingus violento Clarax si cambiò per uscire lasciandomi nudo e legato nella sale del trono dove la domestica entrò per pulire e fece come se io non ci fossi per quanto ero veramente lì, nudo, in ginocchio, il culo ancora segnato dalla ciabatta di ieri sera, con la schiena piena di graffi dei tacchi della padrona, mi degnò appena di uno sguardo che ra un misto di commiserazione e noncuranza, fece quanto doveva fare e se ne andò.
Dopo molti minuti entrarono nella stanza tutti e tre: Clarax vestita per uscire, la domestica che aveva in mano un abito, cappotto e scarpe da uomo e il domestico che invece portava solo un vassoio, sopra il vassoio troneggiava un bicchiere di cristallo ampio pieno a metà di un liquido giallo, nessuna bottiglia a fianco. Immaginai subito di cosa si trattasse, temevo quel momento, ma lo desideravo anche.
Lei mi liberò.
“Vestiti, ma prima bevi quello!” ed indicò il bicchiere, il domestico aveva gli occhi bassi ma sentivo che mi osservava. Andai al vassoio e sollevai il bicchiere, per fortuna non era proprio la metà, ma abbastanza. Annusai l'odore dell'urina della mia padrona, portai il bicchiere alla bocca, guardai Clarax e poi la domestica che mi fissava come sfidandomi. Tremavo. Guardai di nuovo la mia padrona e buttai giù. Il primo sorso mi provocò un piccolo conato di vomito, ma pensai che dovevo inghiottire e basta, lo feci, pensai che quella era la piscia della vagina di Clarax, quella bellissima milf ...
... alla quale adesso ero legato. Finii tutto e riposi il bicchiere sul vassoio, il domestico si allontanò.
La domestica venne da me e mi aiutò a vestirmi in modi sbrigativi e ruvidi.
“Posso fare da solo!” dissi pensando nell'approvazione della mia amante, ma quella mi rifilò un ceffone in pieno volto:
“Muoviti, baby, non parlare!”
offeso e colpito lasciai che la domestica mi vestisse, mi calzò le scarpe e infilò la camicia nei pantaloni soppesandomi il pacco, lo sentii benissimo che metteva a posto il cavallo ravanando nelle mie mutande. Feci da solo il nodo alla cravatta e uscimmo nella Vienna dei caffè lussuosi, dove lei era di casa, dove ci guardavano tutti ma nessuno commentava, anzi tutti salutavano Clarax con rispetto.
Cenammo in un caffè dove solo una birra costava 45 euro, Clarax ordinò per me. Stavo scomodo seduto, ma feci finta di niente. In bocca ancora il sapore della sua piscia. La guardavo mangiare con classe, bere con classe, mandare occhiate in giro senza farsi vedere, austera e bellissima e avevo in bocca il sapore dei suoi umori di quando l'avevo fatta godere con la lingua e poi il sapore della sua urina.
“Posso dirle una cosa, Signora?”
“Cosa?”
“Posso?”
“Parla, stupidotto!”
“Ho ancora in bocca il sapore della sua figa e della sua urina e sono sapori forti e belli..”
lei mi mollò uno schiaffo.
“Non si parla di urina a tavola!….ma quello che mi hai detto mi piace, fra un minuto ti passerò una cosa, vai in bagno e mettitele in ...