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Vicino perverso - pt2
Data: 22/08/2024, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Isaia, Fonte: EroticiRacconti
... perché mi stava facendo questo? Perché umiliarmi a quel modo? Quella mattina c’era una sorta di manifestazione in città e Federico ebbe la brillante idea di tuffarsi nella folla perché “Qualcuno potrebbe avere il coraggio di allungare le mani” disse ridacchiando. E difatti così fu. Ricevetti toccatine e palpatine di ogni tipo. I più coraggiosi arrivarono a pizzicarmi le natiche o addirittura a darmi degli schiaffetti. Tornati alla macchina, i miei figli salirono a bordo nei posti dietro e Federico si avvicinò alla mia portiera per aprirmela. Quel gesto galante, se così lo si può definire dopo una mattinata del genere, non era altro una scusa per osservarmi con cura il didietro. “Wow! Ci sono andati giù pesante!” disse felice come una Pasqua. “Amore sei stata bravissima oggi, ti faccio i miei complimenti… e io che pensavo mi avresti delusa!” dicendo questo mi diede un bacio sulla guancia e mi aiutò a salire a bordo. A casa non mi fu concessa l’autorizzazione a cambiarmi, quindi fui costretta a preparare un pranzo veloce con ancoro quei tacchi scomodi ai piedi. Solo mentre ero intenta a preparare la tavola mi resi conto dello strano silenzio che c’era in casa. I miei figli erano ammutoliti dalla mia stessa presenza. Vedere la loro mamma preparare il pranzo con il sedere praticamente di fuori doveva sicuramente averli messi a disagio. “Ora io e la mamma andiamo a riposarci un po’” disse Federico a pranzo terminato, “Mi raccomando, non urlate e soprattutto non ...
... litigate!”. Dopo aver ammonito i miei figli, mi afferrò per i capelli, come aveva fatto tempo addietro, e mi costrinse a seguirlo in camera. Mi scaraventò all’interno della stanza con l’irruenza di un cavernicolo. Lo guardai e mi sembrò di vedere un’altra persona di fronte a me. Federico era scuro in volto, la fronte aggrottata e lo sguardo severo. “Ma ti sembra il modo di uscire conciata in quel modo? Mi hai messo in imbarazzo davanti a tutti …” mi sgridò. “M-ma amore… sei stato tu a…” cercai di controbattere impaurita. “Guardati sembri una sgualdrina… ah ma questa me la paghi… giuro che me la paghi…” sbraitò. Io lo guardavo sempre più allibita mentre lui iniziava a spogliarmi. Mi stava facendo sentire colpevole di un qualcosa che lui stesso aveva voluto. In pochi secondi era già nudo e mi ritrovai con il suo attrezzo puntato contro quasi fosse una vera e propria arma. MI fu addosso, con uno strattone mi abbassò prima lo short e poi le mutandine che si rigirarono sulle loro stesse fino ad arrivarmi alle caviglie. MI si posizionò dietro e lo sentii avvicinarsi con il membro alle mie parti intime. Lo sentii sfiorarmi le labbra con il glande che poi entrò in quello che era un corridoio troppo stretto per un fallo di quelle proporzioni. “I tuoi figli stavolta sono svegli… e io non ho nessuna intenzione di perdere tempo a tapparti quella boccaccia… quindi… vedi tu che vuoi fare” mi sussurrò all’orecchio mentre iniziava a pomparmi. “Ti darò la lezione che ti ...