Vicino perverso - pt2
Data: 22/08/2024,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Isaia, Fonte: EroticiRacconti
... mi disse tutto soddisfatto.
Mi vergogno solo a pensarci.
Domenica, Federico annunciò, a me e i miei figli, che saremmo andati prima in chiesa e poi a fare una passeggiata in centro e che dovevamo sbrigarci in quanto già in ritardo.
Rimasi stupita nel non sentire nessuna lamentela da parte dei miei ragazzi che anzi, ubbidienti, filarono a prepararsi. Forse, l’influenza di Federico non era poi così male.
Accompagnata da quello che in passato era semplicemente il mio vicino di casa andai in camera a vestirmi.
“Ti ho già preparato l’outfit per la giornata” disse lui tutto serio. L’outfit che mi aveva preparato consisteva in un paio di tacchi a spillo, uno short inguinale e una magliettina eccessivamente scollata. Ma davvero voleva farmi andare in giro conciata a quel modo?!
Dato che iniziava a scaldarsi, indossai i vestiti che mi aveva portato. “Hai ragione… così non va bene per niente” disse squadrandomi dopo che mi fui vestita. Accolsi con sollievo quella frase e proprio mentre stavo per iniziare a spogliarmi di nuovo, lui si fece avanti, agguantò il pantaloncino e tirò in alto con forza in modo da farlo aderire maggiormente al mio corpo. “Oh! Così va molto meglio!” esclamò con soddisfazione guardando la mia immagine riflessa nello specchio. Lo short, messo in quel modo, lasciava totalmente scoperto il mio sedere, assomigliando più a uno slip che a un pantaloncino.
Giunti in chiesa, Federico volle che ci accomodassimo il più vicino all’altare possibile. ...
... Nel nostro tragitto verso le file, tutti ma proprio TUTTI i presenti si voltarono nella nostra direzione attirati dal rimbombo dei miei tacchi sul pavimento.
Che vergogna.
Sentii per tutta la durata della messa gli sguardi indignati dei fedeli ma non li vidi in quanto rimasi a testa china per tutto il tempo. Il colpo di grazia arrivò dal prete in persona che, al termine del rito, ricordò ai presenti di indossare abiti idonei in futuro.
In tutto ciò, Federico sembrava orgoglioso di quanto stesse succedendo. Alla frase del prete si dovette trattenere dal manifestare tutta la sua gioia. “Hai visto? Anche il prete ti ha notata… Vedessi come ti stanno guardando tutti…” mi bisbigliò mentre si voltava a destra e sinistra. Era felice come un bambino che mostra il suo nuovo giocattolo agli amichetti. L’unico problema era che, in questo caso, il giocattolo ero io.
Dopo la messa, andammo in centro per una passeggiata.
Giunta nella via principale della città e vista la quantità di persone a passeggio, aprii la borsetta e tirai fuori un paio di occhiali da sole. Indossandoli avrei mascherato un minimo il mio volto sentendomi un po’ meno in imbarazzo. Nel veder compiere quel gesto, Federico si innervosì “Ma sei impazzita?!” mi chiese strappandomi gli occhiali di mano “vedi di camminare a testa alta! Chissà magari incontriamo qualcuno che conosci!” concluse la frase con un sorriso speranzoso.
Io stavo morendo dentro, pregai di non incrociare nessuna faccia conosciuta. Ma ...