1. DUE “BOTTE” PER CAPODANNO


    Data: 19/08/2024, Categorie: Etero Autore: Giovanna, Fonte: RaccontiMilu

    ... certo molti lo invidiarono quella notte.
    
    Poi tutti pensammo solo a divertirci… per molti di noi ragazzi quello era il primo veglione fuori casa. Allo scoccare della mezzanotte si scatenò il putiferio, come sempre nei quartieri della Napoli antica: botti, spumante, la testa girava e noi eravamo giovani e felici.
    
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    Quella notte avvenne qualcosa però, qualcosa che non ricordo bene… la cosa importante per la nostra storia è che, comunque sia andata, per un qualche motivo io mi ritrovai libera per qualche ora in più del previsto. Alla fine dei bagordi ero crollata su un divano e avevo riposato solo un po’. Non erano neppure le dieci del primo dell’anno che, non so come, mi ritrovai sul sedile posteriore di una Fiat dell’epoca. Alla guida c’era il fidanzato di mia cugina (che di sicuro dormiva e avrebbe dormito per ore… era la sua passione) e… e… il mio giovane amore, quello con cui non riuscivo mai a restare da sola! Mi ricordo che entrammo nel cancello del Bosco della reggia di Capodimonte, un punto di riferimento tipico per le scampagnate delle domeniche d’estate, o per le coppiette che cercavano di appartarsi. Il custode ci guardò storto ma non disse niente e ci lasciò entrare con la macchina. Fuori era freddo, il fondo lontano dei lunghi viali era quasi nascosto dalla nebbiolina del mattino, però in macchina si stava bene e io ero troppo stanca per crearmi qualche ...
    ... preoccupazione. Non capivo niente della situazione che si stava creando, ero troppo felice che lui fosse con me per agitarmi… L’uomo alla guida raggiunse un posto appartato e tranquillo; comunque tutto il bosco era deserto quella mattina. Fu quando ci fermammo che iniziai ad essere inquieta. A motore spento, nel silenzio del sottobosco oscuro, la mia razionalità ebbe il sopravvento sull’avventura, cominciai a pensare che forse mi ero cacciata in una situazione pericolosa. Dopotutto, col mio amore, ci eravamo scambiati più baci in bocca che parole, in realtà era solo un ragazzino che, tra l’altro, nemmeno conoscevo bene. Il fratello poi era un adulto e sapevo bene quanto era scaltro con le donne, mia cugina ci piangeva spesso per i suoi tradimenti. Mi bloccai impaurita in attesa degli eventi, anche io ero una ragazzina e non mi ero mai allontanata tanto da casa, da sola e con due sconosciuti, per giunta. L’uomo si voltò e mi guardò, soffermandosi ammirato sulle mie cosce nude, che la minigonna copriva molto poco. Ricordo che avevo la carne bianchissima che spiccava sotto la mini scura, avevo tolto le calze nel bagno di casa, perché si erano sfilate in vari punti. I suoi occhi eccitati mi diedero i brividi, ma poi disse candidamente: «Ok, ragazzi, io vado a fare un giro, torno tra un’oretta.» poi rivolto al fratello « Mi raccomando se arriva qualcuno o qualcosa non va, suona il clacson e io arrivo!» 
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