1. DUE “BOTTE” PER CAPODANNO


    Data: 19/08/2024, Categorie: Etero Autore: Giovanna, Fonte: RaccontiMilu

    ... o si chiacchierava, intorno al grande tavolo della cucina, le nostre ginocchia si toccavano sempre più spesso, e lui spingeva cercando di ottenere un contatto sempre più intimo, e causando in me rossore e piacere. In seguitò iniziò a farsi coraggio: ricordo le sue mani che cercavano sotto il tavolo, s’infilavano sotto la gonna e alla fine raggiungevano la mia carne nuda, al si sopra della molla delle calze. E poi ancora più su fino all’orlo delle mutandine bianche, a fiorellini. Io non mi bagnavo… evaporavo letteralmente, talmente ribollivo di pudore e di piacere al tempo stesso. Ricordo benissimo l’emozione intensa che provai la prima volta che lui tirò la mia mano verso l’inguine; non capii subito e feci forza, avevo paura, ma lui l’ebbe vinta. Sentii sotto le dita una protuberanza, una specie di bastoncino duro come il legno, gonfio sotto i suoi pantaloni. Mi girava la testa dal desiderio ma non sapevo nemmeno come era fatto veramente un cazzo, né come comportarmi… forse lo delusi…
    
    Ci vedemmo ancora ogni tanto, ma sempre in comitiva, senza dirci nulla di speciale, solo che diventammo più intimi e più complici. Se si presentava l’occasione di appartarci ci stringevamo, ci baciavamo e, pure se in piedi, ci massaggiavamo i corpi, soprattutto nelle parti intime. Lui mi alzava la gonna e, in fretta, s’infilava sotto le mutandine per penetrarmi con una o due dita la figa bagnata. Quando poteva mi tirava la mano sul suo bastoncino di carne, non ancora troppo grande ma duro ...
    ... come un chiodo. Provò anche a spingermi giù per le spalle, credo che me lo volesse mettere in bocca, ma io non ero pratica e avevo troppa paura di essere scoperta.
    
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    Poi vennero le feste di Natale e, infine, il veglione di Capodanno. Naturalmente dove si poteva svolgere al meglio se non a casa delle mie cugine?
    
    Convinsi i miei genitori, persone molto all’antica, e riuscii a strappare il loro permesso per restare fin dopo la mezzanotte. Uscii di casa dimessa, come al solito, ma a casa di mia cugina mi cambiai, indossai la mia prima minigonna e mi lasciai truccare dalle ragazze più esperte. Ebbene, quella sera mi sentii come il brutto anatroccolo che diventa cigno. All’improvviso sentii per la prima volta le occhiate ammirate dei maschi, sorpresi dalle cosce tornite, dal seno turgido e dalla mia bellezza, celata troppo a lungo dagli occhiali spessi e dalla faccia cerea. Per fortuna, infine, non sono mai stata pelosa, quindi la mia carne e le mie guance erano perfette, con appena una traccia di delicata peluria chiara e tenera. Anche il fidanzato della mia amica, che era un donnaiolo incallito, non perse l’occasione per farmi i complimenti, ma soprattutto mi interessava piacere a lui… a quello che ormai consideravo il mio ragazzo, e infatti intravidi sorpresa e orgoglio nei suoi giovani occhi. Evidentemente dovette sentirsi anche più uomo, visto che la sua “ragazza” era tanto “donna” da attrarre l’attenzione dei grandi; di ...