1. I dolorosi piaceri di Roberta e Marco


    Data: 15/08/2024, Categorie: Erotici Racconti, Cuckold Racconti Erotici, Tradimenti Autore: aldebrando1, Fonte: RaccontiMilu

    ... tagliò per un momento il fiato:
    
    “Non ci sono io qui con te stasera amore… c’è lui, ti ha seguita dal bar, dove con le tue occhiate da porca lo hai fatto eccitare sino a che ha perso la ragione; è entrato in camera nostra, mi ha aggredito e mi ha legato alla sedia ed imbavagliato, così che io posso vedere cosa ti fa, ma non posso evitarlo…”
    
    ” e cosa mi vuol fare quel porco?” chiede lei con un filo di voce, le labbra che vibrano.
    
    “ti vuole scopare Roberta, vuole godere in quella fica che gli hai fatto solo annusare in sauna…vuole che tu goda del suo cazzo!”
    
    “ma io non voglio godere con lui amore, farò resistenza, lo morderò, lo graffierò sino a farlo sanguinare…”
    
    “no… lui ha un coltello… è un fottuto porco celebrale, non vuole solo godere del tuo corpo, vuole che assieme a lui anche tu goda del suo grosso cazzo, senza riserve né finzioni…. se non ti abbandoni completamente a lui, se non lasci che il tuo corpo sia scosso dal piacere mentre ti scopa… lui mi farà del male… è per quello che ha voluto che tu me lo tirassi fuori dai pantaloni, ed ha lasciato il coltello appoggiato sul divano, accanto a me: me lo taglierà, se non lo soddisfi appieno!”
    
    Turbata dalle bollenti e scabrose parole del marito, lei spalanca la bocca e prende una grande boccata d’aria. Lui continua a sussurarle il fuoco nell’orecchio:
    
    “Mentre lui ti ha sfilato il sopra dell’abito ed ha presso possesso delle tue tette, tu mi guardavi implorando il mio aiuto; io, legato ed imbavagliato, ...
    ... con il cazzo a penzoloni fuori dalla patta dei pantaloni, ti guardavo con gli occhi spalancati e ti facevo di no con la testa… non farlo amore, non farlo… non godere con lui, supplicavo in silenzio.
    
    “Ha il coltello amore, ti farà del male e io non voglio che lo faccia… farò tutto quello che vuole, perdonami!” mi hai detto. Dicendo queste parole mi guardavi, con lo sguardo affranto e le lacrime agli occhi; poi, un attimo, giusto il tempo che lui ha spinto il proprio bacino contro le tue natiche ancora coperte dall’abito corto e tu… l’hai sentito, attraverso i suoi pantaloni, lungo, grosso e duro. Hai guardato davanti a te, sollevando il mento, la bocca e gli occhi spalancati. Io, i miei cerco di tenerli chiusi, ma non ci riesco… non ci riesco… e mi sto eccitando, il cazzo mi si sta alzando e presto sarà un bastone svettante bisognoso di un sollievo che non potrà avere.
    
    Marco spinse Roberta sul letto, facendole appoggiare le ginocchia sulle lenzuola. Lei aveva la bocca socchiusa e, dietro quella cravatta che le ostruiva la vista, vedeva con chiarezza la scena descrittale dal marito, alla quale si abbandonò con volutta, senza riserve. Per un bel po’ non ci furono più parole reali, solo gemiti. Le mani e le ginocchia appoggiate sul letto, lei lasciò che il marito le sfilasse l’abito dai piedi, offrendogli la piena vista del proprio magnifico culo completamente esposto. Di fronte a quello spettacolo della natura lui ogni volta restava estasiato, a chiedersi come potesse avere ...
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