1. Immigrato in astinenza


    Data: 14/08/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... motivo. Quel nero era così alto e così prestante e muscoloso che gli muoveva qualcosa dentro. O forse era quella sua aria strana, specialmente nei suoi confronti – come aveva notato – a renderlo particolarmente intrigante. Ultimamente, mentre faceva sesso con la moglie, la solita figura generica di uomo che gli veniva in mente aveva sempre più spesso le fattezze di Basilio.
    
    Sarà stato per questo che ormai aveva preso confidenza con quello straniero ed i loro incontri erano sempre meno fugaci. Non si limitavano più al solo servizio del carrello ma si scambiavano anche qualche chiacchiera sulla società, sulla vita, su loro stessi. Erano arrivati anche alle confidenze. Una volta Gregorio, che comprendeva che le esigenze di quell’uomo non si limitavano all’alimentazione ed alla sopravvivenza, si spinse a chiedergli come facesse col sesso.
    
    Nel momento stesso che gli porgeva la domanda si rese conto di essere andato troppo in là. Si aspettava che quello gli tirasse un pugno che lo avrebbe meritatamente atterrato. Invece no. Inaspettatamente, Basilio sfoderò un grande sorriso e gli disse:
    
    “Beh, per quello mi arrangio da solo, pensando a chi mi piacerebbe scopare”.
    
    Gregorio cercò di uscire fuori da quel discorso che egli stesso aveva innescato.
    
    “Certo, capisco, qui vedi tanta gente ogni giorno…”.
    
    “Uno come te, per esempio”.
    
    “Come me? Che vuoi dire?”.
    
    “Dico che spesso mi vieni in mente tu mentre mi sego e godo che è una meraviglia”.
    
    “Io?! Che ...
    ... dici?”.
    
    “Scusami signore ma è così. Si, tu mi piaci molto e vorrei scoparti. Sono anni che non scopo con qualcuno e ti sarei molto grato se volessi darmi il tuo culo”.
    
    Lo diceva seriamente e rimasero a guardarsi in silenzio per qualche secondo. In un attimo a Gregorio crollarono tutte le difese. Balbettò qualcosa di incomprensibile anche a sé stesso e quello incalzò.
    
    “Ti ho capito e sono sicuro che a te piacerà. Ti dimostrerò che la storia su quanto sono grossi i cazzi africani è vera”.
    
    “Ma, io… Io, non ho mai…”.
    
    “Mai? Mai mai? Oh, ma allora ti assicuro che farò molto piano e ti aprirò il culo senza che te ne accorgi. Godrai come non hai mai fatto in tua vita. Per me sarebbe un sogno sverginarti. Ti prego, signore, fallo per me”.
    
    “Io… io… non so… ma dove… quando?”.
    
    “Io abito proprio in questo palazzo incontro. Vieni da me adesso. Ti prego”.
    
    Forse fu per pietà di quel povero indigente (almeno così gli disse la coscienza) ma lo seguì senza difficoltà in quel tugurio di casa occupata. Chiusa la porta, il nero si abbassò e, tenendogli la testa, gli ficcò in bocca la sua polposa lingua umida che prese a spadroneggiargli dentro, tanto per sottolineare subito chi era il maschio dei due. Le grandi mani lo tastavano dappertutto fino ad afferrare con forza i suoi glutei e strapazzarli.
    
    Poi cominciò a spogliarlo. Via la giacca, via la cravatta, la camicia, la maglia. All’apertura dei pantaloni cercò di resistere non riuscendoci affatto. Via quelli, via le mutande, le scarpe, ...
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