Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (17)
Data: 12/08/2024,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69
... del mio ano, quindi fui costretta a girarmi di spalle alla platea e, chinandomi in avanti, aprire le natiche per mostrare lo stato del mio culetto.
Ma questo ancora non era sufficiente, Jamaal mi costrinse anche a sincerarmi io stessa di come fossi dilatata ordinandomi di toccarmi con una, due e alla fine allargandomi lo sfintere con le due mani insieme, inserendo nell’ano due dita per mano e quindi dilatando lo sfintere. Lo feci, quasi piangendo dalla vergogna, ma anche quasi godendo nel mostrarmi in una maniera così oscena.
Pensai di essere arrivata al culmine della depravazione e dell’umiliazione quando Jamaal si mise davanti al mio viso e mi fece vedere un grosso plug che terminava in una coda di pelliccia di un qualche animale, forse una volpe. Il diametro del plug era più o meno come quello del sesso del satiro. Lo guardai ancora con paura capendo bene lo scopo di quell’oggetto, già mi era capitato di tenerne uno dentro uno o due giorni prima, ormai il tempo non lo seguivo più, ma questo era decisamente più grosso.
Senza parlare, ma con un sorriso beffardo mi girò intorno e mi si posizionò di fianco, poi si abbassò e mi infilò di colpo il plug nel mio buchetto che stava piano piano iniziando a richiudersi. Il colpo fu tale che per poco non persi l’equilibrio e il dolore di quella improvvisa, anche se prevista, intrusione mi fece urlare con tutto il fiato che avevo.
Respiravo a fatica, quell’oggetto infilato nel mio ano mi dava molto fastidio oltre che mi ...
... faceva sentire più dilatata che mai.
Jamaal non ebbe nessun riguardo e, fiero del suo nuovo acquisto, del suo nuovo oggetto, prese il guinzaglio e mi trascinò tra la folla mostrandomi con fierezza a tutti.
Ad ogni passo il plug si muoveva dentro di me dandomi strane sensazioni, quasi come se il fastidio, pur rimanendo intatto, volesse trasformarsi in piacere. Lo seguii docilmente tra gli applausi del pubblico che mi guardavano come una cagnolina al guinzaglio, con tanto di coda che pendeva dalle mie natiche.
Nuda, al guinzaglio e con il plug nel sedere mi facevano sentire più umiliata che mai e questa umiliazione, stranamente, mi procurava altrettanto piacere vincendo addirittura la vergogna che comunque provavo in quei momenti.
Ma le umiliazioni non erano ancora finite, camminando tra il pubblico ci ritrovammo di nuovo vicino a quella gabbia che mi aveva tenuta prigioniera prima dell’esibizione. Il cane era ancora lì e, come prima, si sollevò scodinzolando ed emettendo guaiti di gioia, come se mi conoscesse e mi volesse accogliere felicemente.
Jamaal mi slacciò il guinzaglio e aprì la gabbia spingendomi verso la grata aperta. Ebbi paura, anche se quel grosso cane sembrava abbastanza docile e buono, era comunque di grossa taglia. Mi fermai piantando i piedi per terra, ma Jamaal fu più forte e mi spinse il capo facendomi chinare e costringendomi ad entrare nella gabbia. Mi accovacciai in un angolo mentre il cane scodinzolando mi annusava e di tanto in tanto mi ...