1. Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (17)


    Data: 12/08/2024, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    ... taceva.
    
    Gaston e Cosimo l’aiutarono a scendere dalla statua. Lanciò un piccolo lamento quando la verga di legno uscì dalle sue viscere. La fecero inginocchiare di nuovo davanti a loro obbligandola a flettersi sul pavimento così da lasciarsi ispezionare da Jamaal. Il suo orifizio anale era ancora dilatato e lei si lasciava ancora una volta esibire in uno spettacolo osceno.
    
    Cosimo le tolse le manette e le chiese di accarezzarsi il suo ano per rendersi conto di come l’avessero dilatato. Anche a quella richiesta umiliante Mia non si oppose e restando sempre inginocchiata in posizione di preghiera musulmana si accarezzò cogliendo quanto fosse stata violata.
    
    Come se tutto fosse già stato stabilito fin dall’inizio, Jamaal tolse da tasca un plug che nella parte libera era di fatto una coda di pelliccia. Il diametro del bulbo opposto era però pari almeno a quello del sesso del satiro. Senza nessun riguardo, Jamaal si abbassò ed infilò il plug nel buchetto di Mia. Il suo urlo mi fece rabbrividire. Jamaal la prese per il guinzaglio la trascinò tra la folla e lei lo seguì docilmente.
    
    Mia mi passò vicino. Io non parlai. Che squallore e che tristezza, senza reagire guardavo mia moglie ormai diventata schiava di quello sconosciuto. Eppure sapere che avrebbe dovuto accettare ogni richiesta anche la più umiliante e più oscena se da una parte mi sconvolgeva, dall’altra rendeva il tutto perverso ed ancor più eccitante. Era sudicia, volgare sempre più degradata, umiliata, una ...
    ... succhiacazzi senza più ritegno. Lui la condusse vicino alla gabbia dove era rinchiuso un cane di grossa taglia che ne occupava gran parte.
    
    MIA
    
    Dunque Jamaal aveva vinto, non era quello che volevo, avrei forse preferito che vincesse Cosimo, anche se ebbi l’impressione (ma era solo un’impressione?) che comunque il mio vero padrone era appunto Cosimo e chiunque altro lo sarebbe stato per un tempo determinato, per qualche giorno o al massimo per qualche settimana.
    
    Ero ancora impalata ormai da diversi minuti su quel fallo di legno quando mi vennero a prendere.
    
    Gaston mi disse di alzarmi ed io tentai di farlo, ma le mani ammanettate dietro la schiena mi impedivano di trovare un appoggio, per cui, mentre mi sollevavo un poco immediatamente dopo ricadevo su quell’asta provando anche delle fitte dolorose. Per fortuna Gaston venne in mio aiuto tirandomi su per le ascelle, in modo da potermi sollevare piano, lentamente, un po’ per la posizione e l'impossibilità di usare le mie braccia, e un po’ come se volessi ancora sentire dentro di me quel fallo così duro e lungo, oltre che largo.
    
    Cosimo slacciò il guinzaglio dal gancio che mi faceva stare in una posizione scomoda ma che era servita a far svuotare altri membri nella mia bocca. Poi, con cautela, forse anche presi da un momento di magnanimità nei miei confronti, mi sfilarono dal palo su cui ero seduta dandomi un sollievo momentaneo.
    
    Ma fu solo un attimo, il mio nuovo padrone mi obbligò a mostrare al pubblico la dilatazione ...
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