1. Ius Primae Noctis


    Data: 09/09/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: SweetyRiccy, Fonte: RaccontiMilu

    ... perfino dentro il mio corpo. ‘sembri tesa, nervosa’ mi dice avvicinandosi al banco, ‘vieni, bevi qualcosa’ mentre riempie due coppe di vino ‘n-no’ faccio per balbettare ‘come?’ si volta di scatto verso di me. La sua voce era calmissima, a me suona come un errore ‘grazie’ mi correggo, porgendo la mano per prendere il calice. Lo tengo con entrambe le mani, quasi tremante. Vino rosso, sapore forte, quasi acre. ‘allora..’ dice lui, dopo aver bevuto un sorso che rende le sue labbra ancora più rosse. ‘..sai perché sei qui, vero?’ mi chiede. Annuisco, ma vuole una risposta ‘per.. per compiacervi’ Annuisce, ‘..e sai come fare?’ Questa domanda mi fa avvampare. E ora cosa gli rispondo, ‘i-io..’ Ne sembra divertito ‘è molto semplice, cara. Dovrai fare tutto ciò che ti dico. Pensi di riuscirci?” Annuisco ancora ‘bene. Vedrai, non ti dimenticherai mai di questa notte. Ma non dovrai parlarne con nessuno, nemmeno con tuo marito, chiaro?’ Sono troppo spaventata per chiedere qualunque cosa, così mi limito ad annuire e terminare il mio vino, prima che la coppa mi cada dalle mani e lo faccia infuriare. ‘vedo che avevi sete..’ commenta lui, ‘..vogliamo iniziare?’ Non rispondo, ma immagino che la destinazione sia quel letto a baldacchino, così poso il calice e faccio per dirigermi verso il letto. ‘per quanto quel letto possa sembrarti invitante, non è lì che andremo..’ mi ferma lui, ‘..vieni, seguimi’
    
    Si avvia verso l’altra porta in quella stanza, opposta rispetto alla finestra. Dove vuole ...
    ... portarmi? Tengo per me ogni domanda, mentre lui apre la porta e io lo seguo. Ciò che vedo alla luce delle candele mi fa impallidire. Tavoli con attrezzi che non avevo nemmeno mai visto, fruste, tantissime fruste. E poi corde, catene, manette. Dove diavolo sono finita? Vorrei solo girarmi e scappare via, ma l’unica cosa che riesco a fare è restarmene lì impietrita. ‘paura, cara?’ mi chiede lui, probabilmente capendo il mio disagio. ‘vieni avanti, e ricorda il tuo dovere’ Già’ devo fare tutto ciò che mi dice. Forse è solo scena, non mi farà del male. Cerco di farmi coraggio, e riprendo a camminare, seguendolo. SI ferma al centro della stanza, dove sono presenti dei supporti verticali da cui penzolano delle catene, con manette in ferro alle estremità. Con una mano regge il suo calice di vino, con l’altra tocca le catene, facendole tintinnare. ‘in genere preferisco le corde..’ mi dice, ‘ma la tua pelle chiara mi ispira di più le catene’ Ora ho di nuovo i brividi. Resto immobile a due metri da lui, in attesa. Passa qualche secondo di silenzio, mentre lui è intento a scolarsi il bicchiere. ‘spogliati’ mi ordina secco, quando il calice si allontana dalle sue labbra.
    
    Cosa? Ho sentito benissimo, ma l’ordine così diretto, così perentorio, mi lascia basita, e riesco appena a muovere le labbra, con un’espressione basita sul volto. ‘cos’è quell’aria da pesce lesso? Sei diventata sorda forse? Ti ho detto di spogliarti’
    
    Devo ricordarmi di accontentarlo. Devo fare ciò che mi chiede. ...
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