L’ho spinta a tradire (racconto) parte 4
Data: 26/07/2024,
Categorie:
Tradimenti
Autore: ToroRm2020, Fonte: Annunci69
... complimenti. Diceva che le mie foto erano le uniche non volgari del sito e che ero diversa da tutte le altre.»
«I maschi ci dicono sempre quello che vogliamo sentire» commentò Laura con un sospiro rassegnato. «E noi abbocchiamo tutte le volte. Marco non sapeva nulla di lui, giusto?»
«No, le prime volte ero stata io a rispondergli usando il nostro profilo di coppia, poi eravamo passati a Telegram e Whatsapp.»
«Perché non gli hai parlato di lui?»
«Non volevo che pensasse che ero in cerca di altri uomini. Quella di A69 era stata una sua idea, ma noi cercavamo una coppia carina per qualcosa di soft.»
«Noi?»
«Dai, insomma, hai capito cosa intendevo.»
«Però questo Giulio in qualche modo ti ha colpita…»
Clelia annuì. «Mi faceva sentire apprezzata e pareva capire davvero come mi sentivo. E poi…»
«E poi?»
«Era attraente. Molto. Le foto erano bellissime.»
«Più di Marco?»
«No, lo era in modo diverso, non so se è chiaro cosa intendo.»
«È chiarissimo.» Clelia vide Laura assumere un’aria assorta e se ne chiese il motivo, ma non fece domande. «E quando l’hai visto com’è stato?»
«L’ho trovato carino, anche se non proprio come nelle foto.»
«E sotto?» chiese Laura d’un fiato, arrossendo leggermente.
«Carino anche lì, ma non proprio come nelle foto» rispose Clelia, riuscendo perfino ad abbozzare un sorriso.
«E poi che avete fatto?»
«Dopo due settimane di messaggi finalmente ci siamo visti per un caffè, anche se avevo tanti dubbi. Mi ha ...
... messo subito a mio agio e abbiamo cominciato a parlare come se ci conoscessimo da una vita. Abbiamo passato un’ora seduti al tavolino del bar a chiacchierare di libri, di vacanze e di un sacco di altre cose. Poi mi ha detto che casa sua era vicina e mi ha chiesto di fare con lui un pezzo di strada.»
«Ahi.»
«Mi sentivo tranquilla, rilassata e la conversazione era piacevole. Mi dispiaceva interromperla, per cui ho accettato. Casa sua era davvero vicina, in effetti, e arrivati lì mi ha chiesto se mi andava di salire un attimo. La verità è che io non aspettavo altro e lui l’aveva capito perfettamente.
Quasi prima che me ne rendessi conto mi aveva messo la lingua in bocca, la mano sinistra sul culo, la destra tra le cosce e almeno tre dita nella passera.»
Laura la guardò con molta attenzione.
«Era quello che volevi?»
Clelia rimase in silenzio per dieci secondi buoni prima di rispondere.
«Sì» disse, con notevole sforzo. «Sotto ero un lago. Quando siamo usciti dall’ascensore mi ha fatto leccare le sue dita bagnate dalle mie colate.»
«E poi?»
«Poi mi ha portato dentro e per due ore non ho capito più niente. Abbiamo combinato di tutto» si interruppe e arrossì, ma si costrinse ad andare avanti, «mi ha trombato pure sulla tazza del bagno dopo che avevo fatto pipì davanti a lui, senza neanche darmi il tempo di asciugarmi. Sentivo lo sciacquio della passera che ancora sgocciolava mentre lui pompava come un toro. Un delirio. Alla fine mi ha fatto mettere in ginocchio ...