Quando madre e figlia si incontrano on line
Data: 19/07/2024,
Categorie:
Lesbo
Incesti
Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu
... nervosissima, ma io non me ne rendo conto.
Arrivo puntale all’hotel e prima di scendere dall’auto ricevo un suo messaggio: stanza 468. Il fatto che sia una stanza al quarto piano mi rincuora, lì ci saranno meno persone e non dovrò mostrarmi più di tanto, anzi forse3per niente, ma devo passare prima davanti alla reception e potrei essere scambiata per una escort che va a trovare un cliente.
Dal garage con l’ascensore salgo di un piano e da quel momento tutto diventa imbarazzante e mi chiedo in quale guaio mi sia impelagata, il cuore è in gola. alla reception sono impegnati ma lo sguardo di uno dei camerieri dice molto. Tiro dritta agli ascensori seppur imbarazzata a camminare con un vestito così corto ed esposta dentro i corridoi di un albergo.
Ho detto a me stesa che ero pazza, mi chiedevo come comportami se invece di una donna avessi trovato un uomo, mi sono post la domanda se l’abito indossato era adatto all’incontro ed infine se ero veramente pronta ad un incontro di sesso con una donna. Non avrei mai immaginato che quell’incontro sul web avrebbe cambiato per sempre la mia vita, anzi sarebbe stato il più forte cambiamento di tutta la mia esistenza.
Quando vedo la stanza 468 inizia la sudorazione abbondante e tutte le paure si accavallano. Sento solo silenzio, mi faccio coraggio e ce n’è voluto tanto, busso tre volte come d’accordo. Mi apre.
Non avrei certo mai immaginato che la persona con cui chattavo era mia madre e tanto meno che mi avesse dato un ...
... appuntamento per un incontro clandestino in un albergo.
Entrambe restiamo di sasso, ci guardiamo con la bocca aperta finché lei non balbetta il mio nome: “Titty, cosa ….. ma ….. cosa fai qui?!”(Titty è il vezzeggiativo di Letizia)
Non so come ma riesco a rispondere “Mamma, la stessa cosa che fai tu! Ma cosa abbiamo combinato? Fammi entrare, per favore!”
Entro e chiudiamo la porta dietro di noi. Tra me e lei un imbarazzo simile non c’è mai stato.
A bassa voce, come se fossimo in casa, per non farci sentire da nessuno, cominciamo a ricordare tutto quello che abbiamo fatto e detto chattando.
Ci sediamo vicine in un divanetto e notiamo come ci siamo vestite, ciò non fa altro che aumentare la vergogna reciproca.
Noto quanto è corta la sua gonna, le sue scarpe, la camicetta sbottonata che lascia chiaramente vedere il reggiseno di pizzo.
Provo a rompere il ghiaccio “Scusa, come potevo immaginare chi eri? É tutto così imbarazzante! Scusami tanto mamma!”
Anche lei si rende conto di non poter giustificarsi ‘Scusa tu. Alla mia età fare queste cose! Sentivo che poteva succedere qualcosa. Che vergogna Letizia mia, che vergogna!!”
Continuiamo a parlare nonostante l’atmosfera sia pesantissima.
Entrambe siamo imbarazzatissime.
Fino a pochi istanti prima di aprire la porta avevamo un’eccitazione che ci aveva fatto godere all’idea di saltarci addosso appena ci saremmo viste.
Però nonostante la vergogna reciproca, l’eccitazione erotica resta e l’imbarazzo ...