1. Campagna Toscana


    Data: 17/07/2024, Categorie: Anale Tabù Voyeur Autore: caffelibero_1976, Fonte: xHamster

    ... dita sono fredde, mi fanno venire i brividi, sento i tuoi disegni, sento il tuo piacere scaricarsi sui polpastrelli, ti stacchi dalla mia bocca, ti allontani, mi guardi, le tue mani vanno sulla cintura, la tua espressione è candida, dolce, come se quello che stiamo facendo sia il modo migliore per pulirci a vicenda, per scolpire nel tempo il nostro incontro, il nostro futuro, mettere ordine nel mondo. Mi slacci la cintura, mi sbottoni, ti fermi, vuoi anche tu essere coccolata, voi anche tu essere al centro delle mie attenzioni. Le mie mani si fanno strada, entrano dalla maglia, sento la pelle, sento la schiena scolpita dagli spasmi dei tuoi dolori, vorrei piangere per il dolore che ti sei inferta, conosco quei muscoli, conosco gli spasmi di chi piange, il tuo ventre è piatto, caldo, le mie dita arrivano al tuo seno, non porti il reggiseno. Nella mia mano la tua carne s’indurisce, i capezzoli dichiarano un urgenza materna, un urgenza di fame, posso sentire l’odore della tua pelle, posso intravedere i seni, posso assaggiare la consistenza con le labbra, con la lingua, con la faccia. Il tuo cuore batte il tamburo sulla pelle del tuo seno, i battiti profondi sono terremoti per le vene, sono infiltrazioni aliene nelle arterie dei cani randagi. Scendo in profondità all'altezza dello stomaco, all'altezza del ventre, all'altezza della tua corona, so che sotto la pelle il tuo utero è una croce ben più sacra del crocifisso cattolico, ben più sana rispetto alle millenarie paure. Mi ...
    ... fermo e ti guardo, con gli occhi stiamo facendo l’amore, aspetto il tuo ultimo assenso, non ci parliamo, ti limiti solo a guardarmi con un sorriso, con l’espressione di chi sa cosa vuole, e sento che mi vuoi, sento che devo entrare nella tua intimità per chiudere il nostro cerchio magico. Slaccio l'ultimo ostacolo, porti degli slip color carne, le mie dita si fanno largo nei leggins, i miei polpastrelli iniziano a sentire il calore, iniziano a sentire il vapore, le mie narici inspirando con furia raccolgono tutto l’aroma che proviene dalla tua interiorità, è un odore di te, è un odore di mare ma il mare non c’è, è un odore di sapone ma il sapone non c’è, è un odore d’amore. Prendo con le dita l’elastico, con curiosità infantile guardo verso il basso, come se non conoscessi cosa c’è, ma tu sei vergine per me, ed io per te, intravedo la tua natura, intravedo il tuo monte di venere ricoperto dalla stessa vegetazione di questa collina primaverile, non riesco a trattenere il mio respiro, la mia voglia, di assaggiarti, di farmi assaggiare. Infilo le mani dentro al guanto, sento la tua pelle liscia, ben depilata, la posizione in cui siamo non mi permette di entrare facilmente, il mio dorso della mano è sulla tua collina, con la punta delle dita arrivo in prossimità della tua vagina, i tuoi slip sono umidi all’altezza della vulva, posso distinguere molto chiaramente la densità, senza vederla sento che è fluida. Con le falangi delle dita sento il tuo fiore, sento la tua protuberanza ...
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