Campagna Toscana
Data: 17/07/2024,
Categorie:
Anale
Tabù
Voyeur
Autore: caffelibero_1976, Fonte: xHamster
Siamo nelle tue campagne toscane, abbiamo deciso di vederci per la prima volta nello scenario primaverile, una rivoluzione naturale della terra, gli odori dell'umidità invernale sono all'altezza dei nostri nasi, possiamo sentire l'elettricità condotta dal vapore acqueo della natura su cui ci stiamo conoscendo, il nostro scorticarci digitale ha dovuto scontrarsi con il reale, per incanto è un nuovo inizio, una ricchezza di pochi, essersi sfregati cerebralmente per mesi, aumentando a dismisura tutta la sfera emotiva immaginifera, pensando di esserci conosciuti, e invece, l'incontro ha spazzato via come una tempesta le nostre piccole certezze.
Ci siamo intravisti, da lontano, è il campo di grano, ancora acerbo, appena nato, il periodo è quello adatto, mi sono detto, se deve essere che sia primavera, che sia l'inizio della fotosintesi, il mio corpo è teso, sento l'agitazione che spinge le mie interiorità con forza centripeta verso lo stomaco. Mi vedi, mi fai un cenno con la testa e con la mano, vedo la tua agitazione, ti guardi intorno, è evidente la tua inquietudine, cammini a s**tti, sei molto elegante anche se siamo sull'erba, hai un giubbotto di pelle nero, raffinato, hai un paio di leggins neri, attillati, mostrano le tue gambe, mostrano il tuo corpo tagliato per metà, hai una gonna che lascia intravedere le tue curve, le tue gambe ben scolpite, porti stivaletti, una pelle naturale di vitello chiara, sono le tipiche calzature da educazione siberiana , mi chiedo se mai ...
... avrai letto Lilin, non sono volgari, si sposano con la tua fisionomia, hai un foulard al collo, è sgargiante, ha tonalità chiaro scuro, è una fantasia orientale, porti una borsa sulla spalla, è chiara come i tuoi siberiani stivali, di pelle morbida, assomiglia ad una goccia attaccata alle stringhe, mi colpisce. Mentre ti avvicini mi chiedo cosa potrai mai avere dentro la borsa, cosa potrai mai avere dentro la testa, cosa potrai mai pensare nel osservarmi, nel tuo incedere verso di me, sono abbastanza imbarazzato, per quanto sicuro di me, sono un timido, sono una persona che annusa subito i pericoli, sente subito se chiudere in due minuti oppure sedersi per una partita a scacchi. Non mi dai modo di capire, porti occhiali scuri, non riesco a vedere l'elettricità degli occhi, sei a dieci metri, comincio a vedere il tuo piccolo cuoricino sotto l'occhio destro, comincio a vedere lo spessore dei tuoi capelli, fili elettrici di dimensioni miniaturizzate, sono castano scuro, lisci, sono belli. Sono incantato, sei a cinque metri, posso cominciare a vedere che dietro le lenti ci sono i tuoi occhi, li vedo fieri, ma disponibili nell'affrontare la traversata del campo di grano acerbo, appena nato, gattonanante di vita. Ho la bocca asciutta, è l'agitazione, sento il cuore, sento il sangue che scorre, sento il mare che fonde, sento il mio cervello che reclama parole.
Ti fermi, mi sorridi, ti togli gli occhiali, e mi dici:
Non hai niente da dirmi?
Per la prima volta sento la tua voce, ...