1. La ragazza troppo bella - Parte 9


    Data: 16/07/2024, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Judicael Ouango, Fonte: EroticiRacconti

    Ero nella hall della mia Spa a parlare con Cinzia di una festa a Malta e di un altra su una barca e stavamo scegliendo le ragazze adatte quando vidi entrare un gruppo di ragazzi dall'atteggiamento strano. Quattro giovani tutti vestiti di spolverini neri, la barca irsuta. Camminavano in modo aggressivo, guardandosi attorno con sicurezza e sdegno. Ero seduta nel piccolo salotto accanto alla reception dove Grace, la statuaria giamaicana era seduta. Grace era della Giamaica. Non si scomponeva. Le poche volte che erano successo dei tafferugli, si era gettata in prima persona nelle mischie senza alcuna paura ed aveva ristabilito la calma con modi drasticamente bruschi. I brutti ceffi si avvicinarono a lei e quello che sembrava il capo la guardò e disse "Dov'è il capo?. "Sono io il capo" rispose Grace senza nemmeno girarsi verso di me. "Forse non hai capito, voglio vedere il capo brutta negra". Nel dire questa frase, aveva scartato lo spolverino lasciando vedere un arma da fuoco. Anch'io e Cinzia vedemmo l'arma. C'e gente che usciva dalla Sua ed altra che stava entrando. Sarebbero tutti andati alla reception. E cosi fecero. I quattro uomini si scostarono rimanendo attaccati al bancone e costringendo i clienti ad espletare le loro cose avanti a loro. I loro sguardi erano minacciosi. Nel frattempo, approfittando della confusione, riuscì a mandare un messaggio ad Alberto. "Ci sono malviventi al centro, per favore manda una pattuglia!". Quando di svuotò il bancone, l'uomo disse "Forse ...
    ... non hai capito che se non troviamo il capo chiudiamo questo cazzo di centro e lo bruciamo". Fu allora che mi alzai. Non avevo paura. Quegli uomini erano violenti e potevano farci davvero male, ma dopo la mia esperienza atroce, il cinismo aveva fatto posto all'arroganza, alla sufficienza, alla sicurezza. Certamente non mi collocavo tra le persone più potenti del paese, ma li conoscevo quasi tutti. Non avevo paura, il potere teme solo il potere, e quei malviventi non lo avevano. Il terrore da solo, porta solo paura, il rispetto che ne deriva è ipocrita. Da qualche parte nella mia testa, ero sicuro che non ci avrebbero fatto del male. Mi alzai. "Sono io il capo" dissi. "Ah, fece l'uomo di cui potei notare gli occhi chiarissimi. Non solo gli occhi, ma la sua pelle era piu bianca del normale con delle macchie strane sulle mani e sul collo. "Bene" disse "andiamo a parlare in un luogo piu adatto". Ci alzammo ed andammo nel mio ufficio dietro. Solo due di loro entrarono con me mentre gli altri due attendevano fuori. Cinzia venne con me. "Allora?" gli chiesi appena si chiuse la porta. "Mi chiamano l'albino" disse con calma. " Mi piace la storia della piccola napoletana che bazzica i mondi alti. Ma mi piace meno che metta il naso nei miei affari. Voglio sapere da chi prendi la droga".
    
    Rimasi scioccata. L'uomo lo notò e si accigliò guardandomi. Mi girai a cercare lo sguardo di Cinzia cercando un appoggio contro una cosa cosi insensata. Mi occupavo di piaceri sessuali, non di quelli ...
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