Giornalista di guerra
Data: 15/07/2024,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Etero
Autore: darksideof84, Fonte: RaccontiMilu
... stanza era in penombra, riuscì a vedere solo le grandi arcate bianche che la sovrastavano. Non ricordava queste forme architettoniche. Di nuovo il dubbio…sono salva? dove sono?
Decise di provare ad alzarsi nuovamente, con più calma, per evitare nuove emicranie , per capire la sua realtà.
La realtà si manifestò nuda e cruda. Mettendosi a sedere sul letto risentì, tutto d’un botto, nuovamente quel riempimento, quella presenza ingombrante proveniente dal suo di dietro. La sensazione le fece partire un attacco d’ansia, nonostante non fosse una novità. Mise a fuoco la stanza e la zona circostante. Difronte a lei, a meno di un metro dal bordo del letto, c’era uno specchio. Un nuovo maledetto specchio, come la prima volta che si era svegliata in quel maledetto luogo. Niente era cambiato, era ancora lì!
Rimase a fissare la sua immagine allo specchio. Senza trucco, con i suoi capelli chiari sporchi, impastricciati, con gli occhi leggermente scavati, sembrava un’altra persona.
Fu felice di notare che, come aveva avvertito, polsi e caviglie erano libere, ma la sua felicità fu smorzata dalla visione di un collare intorno al suo collo. Per fortuna non era di metallo, sembrava di cuoio ben aderente alla pelle, con una catena che partiva nella parte posteriore. Non si mosse, provò a respirare, provò a mettere i due pollici sotto il collare per vedere lo spazio libero dal collo. Si rifissò allo specchio, sembrava veramente una schiava sessuale come aveva visto in passati ...
... reportage di guerra, ma non solo. Purtroppo – anche con le forze alleate – nei vari accampamenti, in piena notte, era capitato di spiare gruppi di militari amici giocare con donne civili e nude in situazioni promiscue, spesso passate tra i giovani uomini tramite collare strattonato…come fossero cagne.
Sapeva, come anche raccontato dal maggiore Smith in quel palazzo, che i rapporti tra militari erano difficili e complessi, pertanto queste donne, queste schiave, era un ottimo passatempo senza complicazioni, specie in periodi così lontano lunghi da casa.
Aveva sempre chiuso la bocca in questi rari eventi, sapeva che capitavano, ma aveva provato pietà per queste donne così usate e sfruttate, non potendo fare niente per loro in un ambiente così chiuso e omertoso. In quelle rare occasioni però gli occhi erano rimasti aperti un secondo di troppo e le era capitato di vedere come i vari militari palpavano, sculacciavano, usavano, si passavano queste donne, senza freni o cortesie….scappando poi in condizione di disagio nella sua tenda.
Era quello il suo futuro? Era così che avrebbe passato i prossimi mesi? Le parole del maggiore Smith a lasciarsi andare e godere del momento l’avevano colpita, erano state dure da sentire e da digerire. “Nessuno ci verrà a prendere”…la frase rimbombava nelle sue orecchie ogni volta. Non poteva negare che nei giorni precedenti, nonostante le angherie, aveva goduto come mai in vita sua. Ma provò ad essere lucida, non credeva a quello che stava pensando o ...