1. Giornalista di guerra


    Data: 15/07/2024, Categorie: Sesso di Gruppo Etero Autore: darksideof84, Fonte: RaccontiMilu

    ... così tanto che la cosa non la disturbò più di tanto. Le mani della mistress si poggiarono sul suo volto come a volerle spalmare tutto quel seme. Con una mano aprì la bocca della giornalista e le fece leccare gli ultimi rimasugli, senza avere obiezioni, con la ragazza che ormai prese senza protestare tutto quello che le veniva fatto.
    
    Alla fine la giornalista fu slegata e fatta scendere da quella poltrona infernale. L’unico impedimento lasciato fu il plug nel culo.
    
    Sara non riuscì a mantenersi in piedi, le ginocchia le cedevano e piano piano fu fatta poggiare a terra dove si mise spalle per terra e con le cosce di nuovo spalancate.
    
    Adesso le avevano lasciato un po’ di libertà ma, dopo quella esperienza, non riusciva a chiudere le gambe ma, soprattutto non aveva più alcuna vergogna a farsi vedere esposta. La sua dignità stava andando a farsi benedire.
    
    “Tieni mangia, te lo sei meritato” urlò la mistress gettandole contro un qualcosa nella stagnola, forse un panino. Sara, con molta fatica, prese quel pasto tra le mani ma, tramortita, dopo alcuni minutì si assopì per terra…distrutta….umiliata…ma scopata ed avendo goduto come mai nella sua vita.
    
    Continua…
    
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    Sedici ore. Due terzi di una giornata completa. Il tempo più lungo passato in aereo da capo a capo del mondo. Il tempo, il numero di ore consecutive passate alla base della redazione nel giorno in cui l’ultimo grosso nemico della nazione era stato preso, in ...
    ... attesa di notizie dai colleghi. Sedici ore….e niente di tutto questo. L’ultima giornata era state devastante per la psiche ed il fisico di Sara, trattata come una bambola di pezza nelle mani dei suoi aguzzini. Svuotata..sfibrata..prosciugata di forze fisiche e mentali… Non che gli altri giorni fossero stati tranquilli, ma l’ultimo giorno aveva rappresentato un punto di rottura per la giovane giornalista in quel maledetto luogo.
    
    Sara, da quando era svenuta per terra alla fine dell’ultima sessione, aveva dormito per sedici ininterrotte ore. Una sorta di coma, una sorta di scollegamento dal mondo, una pausa richiesta dal suo corpo dopo i giorni passati a godere e svenire all’improvviso, quando il cervello andava in sovraccarico di emozioni. Aprì piano gli occhi, la sua testa non fece pensieri, era vuota, credeva fosse tutto un sogno….di nuovo. Di nuovo….era tutto vero.
    
    C’era qualcosa di diverso però…non era per terra, non era su un cartone, non sentiva le mani legate….mi avranno liberata? sono salva? pensò… Provò ad alzarsi di scatto, ma il cerchio alla testa e la pressione instabile furono un monito della cattiva scelta. Così svuotata non sentiva nemmeno dolori, sembrava fosse su una nuvola. C’era il bianco, mosse gli occhi e notò che c’erano delle lenzuola sotto di lei. Lentamente fece pressione con una mano sul suo giacigliò e si accorse di essere su un qualcosa di morbido, forse un materassino o qualcosa di soffice. Era spaesata per l’introduzione di questi confort. La ...
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