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MIA MADRE PARTE SECONDA
Data: 14/07/2024, Categorie: Masturbazione Maturo Sesso Interrazziale Autore: gianniambrosoli, Fonte: xHamster
... oggi devi mettermelo dietro, ne abbiamo parlato tanto che mi è venuta una voglia matta, dai, tu lo sai, appena sentirò la tua sborra schizzarmi nelle visceri, godrò”. “Va bene, agli ordini signora rottinculo”. Mi ha estratto dalla pancia la varra fradicia di umori e l’ha diretta verso il culo, ho sollevato il bacino, ho afferrato la dura mazza ed ho portato la grossa capocchia all’imbocco del mio buco nero. “Adesso sfondami, spaccami in due”. In un attimo mi ha fatto scivolare l’enorme palo di carne tra le chiappe, Poi un susseguirsi di colpi tremendi, con me che impazzita mi sgrillettavo furiosamente. “Vengo, vengo, non ce la faccio più, vieni anche tu?”, mi ha urlato come un invasato. “Si, si, fammi sentire un fiume di broda in culo che godo anch’io”, l’ho implorato, mi ha dato un ultimo tremendo affondo e mi ha scaricato un litro di calda sborra nelle visceri, gli ho serrato le gambe dietro la schiena e dando un urlo sono venuta. Lui si è abbattuto stremato sul mio corpo.] Che puttana era mia madre, ne ebbi conferma continuando a scorrere il diario, ogni volta che si incontravano a casa del dottore, la troiona si gustava il cazzo in ogni buco, e lui se la fotteva in tutti i modi possibili e godevano almeno tre volte. Rimasi esterrefatto quando lessi che per un’intera settimana, durante la quale mio padre era stato all’estero per lavoro, la troia, dopo avermi messo a letto e quando era sicura che dormissi, ...
... aveva fatto entrare in casa quel gran figlio di una mignotta, si erano chiusi in camera e avevano scopato come ricci fino all’alba. Erano pagine infuocate in cui narrava di favolosi sessantanove, lunghi pompini con immancabile bevuta di densa sborra, chiavate nelle più svariate posizioni, da quella del missionario a quella a smorzacandela, passando per le pecorine e quelle a bordo letto con le cosce alzate durante le quali diceva che il cazzo le arrivava allo stomaco. Una descrizione più accurata era dedicata alle inculate. Era il rapporto sessuale che più le piaceva ed il suo stallone l’accontentava molto volentieri soddisfacendola a pieno. Raccontava che, spesso, mentre fotteva seduta sulla mazza dell’amico, si sollevava, impugnava la varra e si portava la grossa cappella all’imbocco del buco nero, quindi si lasciava andare in modo che lentamente ma inesorabilmente il cazzo le penetrasse tra le chiappe, narrando la sensazione sublime che provava quando la nerchia le riempiva lo sfintere. Però a suo dire questa non era l’inculata che preferiva; l’apice della goduria la raggiungeva alla pecorina, quando il suo ingroppatore la inchiappettava affondandole dall’alto il randello nel culo fino ad allagarlo del suo sperma. Si fermavano solo per riprendere le forze; durante tali pause, spesso, mia madre andava in cucina a preparare del caffè e dei tramezzini. Qualche volta tornando aveva trovato il suo maschione addormentato, ma ...