1. Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (14)


    Data: 13/07/2024, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    RODOLFO
    
    Lo spettacolo che Mia stava offrendo era vergognoso, accovacciata in un angolo della gabbia per cercare di evitare il punto in cui la paglia si era mischiata con la terra sollevata nel momento in cui Cosimo aveva urinato sopra.
    
    “Come vi è stato detto sarete parte attiva nel battesimo di questa schiava – Gaston si era rivolto al pubblico continuando poi a rivolgersi a Mia – hai sottoscritto un contratto e quindi posso chiederti ciò che voglio…sdraiati…”
    
    Mia sembrava refrattaria all’ordine, guardava il suo squallido giaciglio abbracciandosi le tette in un raptus di pudore. “Ti fa schifo?” la riprese Gaston e lei non rispose. Lui fu ancora più perentorio “sdraiati, ti ho chiesto di sdraiarti schiava”
    
    “È tutto così sporco” cercò una replica che non trovò risposta, anzi Gaston si girò raccogliendo il secchio vicino alla gabbia “Deve imparare ad accettare qualunque cosa – e facendosi sentire da tutti ne rovesciò il contenuto all’interno
    
    della gabbia – adesso è veramente lercio”.
    
    Solo poco dopo realizzai cosa si stava rovesciando sopra il corpo nudo di Mia già ricoperto dallo sperma che avevano riversato su di lei e che ora si stava asciugando. Il secchio conteneva dei profilattici usati e probabilmente raccolti dalle prostitute con i loro clienti.
    
    Mia cercò di retrarsi schifata trovandosi però sdraiata sul fondo della gabbia.
    
    “Raccogli tutto e copriti con quello che trovi sul fondo della gabbia”.
    
    Annichilita non oppose resistenza e tremante si ...
    ... coprì con quella paglia zozza mista ai profilattici. La vedevo tremare spargersi addosso quel lerciume. Poi la richiesta sconvolgente di Gaston che le ordinò di accarezzarsi. Ignobilmente Mia appoggiò una mano tremante sul suo sesso. Ero esterrefatto per quella sua disarmante sottomissione.
    
    MIA
    
    Ero terrorizzata, mi guardavo intorno e vedevo solo uomini dagli sguardi libidinosi che mi guardavano, che scrutavano ogni centimetro, ma che dico, ogni millimetro del mio corpo, del corpo di una donna che ai loro occhi era solo una puttana che si esibiva in uno spettacolo assolutamente indecoroso.
    
    Ero ricoperta di paglia maleodorante e di preservativi usati, pieni di sperma che fuoriusciva lentamente dai loro contenitori di plastica impasticciando la mia pelle in maniera sempre più lurida.
    
    Il mio degrado iniziava così a manifestarsi anche pubblicamente davanti a quel pubblico che non vedeva l’ora di poter mortificare e umiliare il più possibile una donna che era stata presentata come una snob, una seria e rispettata professionista e professoressa. In quei momenti non capivo il perché di quell’accanimento, ma le parole di Gaston e di Cosimo erano più che eloquenti.
    
    Speravo che presto sarebbe finita quell’umiliante tortura cercando di coprirmi il più possibile, cercando di rendere meno deplorevole il mio aspetto, forse cercando di controllare il mio atteggiamento per renderlo meno umiliante. Ma non ci riuscii, anzi li feci indispettire sempre di più portandoli a rivolgermi ...
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