1. Armonia e intesa


    Data: 12/07/2024, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... sicuro era lucida e rossa per la congestione che dà il piacere, una mano cominciava a far andare la pelle su e giù con forza, però senza fretta e l’altra mano stava sotto e spingeva verso l’alto, quasi a voler far crescere ancora di più la lunghezza. Ogni tanto io guardavo quello che mi faceva, invece la mia attenzione era tutta concentrata sul suo corpo. Anna si sedette di fianco e abbassandosi prese in bocca inizialmente solamente la punta quasi per assaggiarla, poi tutta la lunghezza sparì dentro: con le labbra andava su e giù, mentre con la mano continuava a spingere dal basso e ogni tanto faceva andare la lingua sulla punta del frenulo insistendo sul buchino in cima. A quel punto le avevo spostato di lato il bordo delle mutandine e guardavo con desiderio le sue forme: aveva le labbra molto sviluppate e pensai che in costume da bagno dovesse essere un serio problema nasconderle. Le presi con le dita e le tirai verso l’esterno facendole allungare, dopo presi il clitoride e lo sentii lunghetto e un po’ solido, lo afferrai bene e cominciai a far andare le mie dita su e giù come lei faceva al mio ‘amico’.
    
    Con un po’ di difficoltà, valutate le ridotte dimensioni del divano, ognuno si tuffò tra le cosce dell’altro e mentre lei continuava a lavorare di lingua e di mano, io cercai di fare altrettanto: la mia lingua andava dal clitoride alle labbra e dentro, sempre più in fondo e sentivo che con grande velocità si bagnava e colava. Continuammo per un bel po’ di tempo, finché ...
    ... mi disse che non reggeva più e che se avessi continuato avrebbe goduto così. Sempre con le mutandine spostate di lato si sedette sopra di me e guidandolo con una mano se lo collocò dentro e spingendo verso il basso cercò d’infilarselo più in fondo possibile, poi cominciò ad andare su e giù, con sempre maggiore forza e vigore. Io sentivo la punta del glande che sbatteva sul fondo e a ogni colpo seguiva un suo lamento, sempre più forte vistosamente accompagnato da mugolii di piacere. Mentre continuavamo il movimento, io avevo preso possesso dei suoi capezzoli che erano a portata di bocca e crescevano a dismisura, in verità erano lunghi più d’una falange d’un dito e averli in bocca mi donava un piacere incredibile.
    
    Ogni tanto, con una mano, prendevo il suo seno e cercavo d’infilarlo nella mia bocca, anche se la loro dimensione non consentiva di farlo in modo totale. Questi tentativi la fecero impazzire e continuando il movimento su e giù sentivo colarmi sulle cosce tutto il suo liquido. Resistemmo in tal modo per almeno un quarto d’ora, ma poi con urlo che aveva poco di femminile Anna venne in modo selvaggio, sbraitando il suo radicale piacere sbattendosi sulle mie cosce. Il suo corpo era squassato da un movimento ormai incontrollato e i nostri corpi non facevano altro che cercare d’ampliare e di prolungare il piacere: mentre lei continuava ad agitarsi su di me, anch’io non resistetti più e spingendo ancor di più verso l’alto sentii un formicolio ben noto. Lo sperma cominciava ...