1. Ho scoperto di avere una suocera troia


    Data: 12/07/2024, Categorie: Tradimenti Autore: Amotuttodime, Fonte: Annunci69

    ... una furia la girai verso di me e le infilai la lingua in bocca sentendo la sua che avidamente mi prendeva. Le toccai il seno, il culo bello sodo e poi senza mai staccarmi da lei, la sollevai di peso e la portai in camera da letto, dove la notte prima mi ero scopato sua figlia. Lei assecondava i miei gesti, mi stringeva, mi faceva sentire il suo seno sodo sul mio petto, e mi avvinghiava con le lunghe cosce. La feci sdraiare, le sfilai quel misero perizoma e la sua intimità liscia come seta mi si presentò davanti. La sua fica sembrava quella di una diciottenne, rosa e stretta, e il sangue mi si spostò dal cervello dall'uccello. Le sue mani iniziarono a prendere la mia testa per spingerla tra le sue gambe; voleva la mia lingua dentro di sé, e io l'accontentai subito. Una delle cose che più mi eccita è quella di sentire una femmina genere per l'eccitazione delle mie slinguate nella fessa. Era caldissima e bagnatissima. Un lago! il suo umore entrava in me riempendo tutta la mia bocca. Le sue mani continuavano a schiacciare forte la mia testa sul suo sesso; oramai era completamente aperta a me.
    
    Gemeva e gridava:"Fottimi genero, fammi tua, scopami tanto e sempre........me lo devi in fondo!". A quelle parole mi fermai e le dissi:
    
    "perché te lo devo?" e lei di risposta:"ma come perché ? ti sei presa mia figlia, mi devi dare qualcosa in cambio!". Sentendo quelle parole mi rigettai a capofitto sulle labbra della sua fica enormi e vogliose. Leccai fino a quando la bocca mi faceva ...
    ... male. Si perché mi ero accorto che rispetto alla figlia, lei non veniva mai e questa era una cosa che mi faceva impazzire; a Matilde infatti bastava poco e veniva subito e poi basta. Ora avevo trovato pane per i miei denti e figa per il mio uccello. Poi fu il turno di Carla: mi prese, mi fece sdraiare, mi sbottonò i pantaloni e mi levò le mutande. Non appena tolse gli slip, la mia asta gli schizzo in faccia, e lei come un'ingorda, con le labbra, strinse subito la mia cappella. Mi spompinò per bene. Si vede che aveva esperienza chi sa quanti cazzi aveva preso la sua bocca. La sua lingua sulla cappella era uno spettacolo della natura, sapeva leccare e muoversi molto bene. Il suo andirivieni rendeva il mio uccello duro come il marmo, e sempre più desideroso di possederla.
    
    Quando si accorse che era il momento giusto, si sfilò il pene di bocca, e venne a cavalcioni su di me. Prese il mio uccello e se lo sistemò per bene all'inizio della fessa, poi con dolcezza lo fece scivolare dentro di lei facendolo sparire in quella calda fessura. Da lassù mi dominava, ed Il suo movimento non era mai uguale, a volte forte e a volte piano; si muoveva cercando di soddisfare il suo immenso piacere. A Carla piaceva il fatto che non venivo e questa cosa la rendeva ancora più troia. "Sei proprio una puttana, Carla, da quando ti ho vista la prima volta ho capito subito che ti piace essere scopata e bene!, se farai così tutti i giorni per me puoi venire a vivere proprio qui...che ne dici?". Carla si ...