1. Controllare le emozioni


    Data: 07/07/2024, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... sconosciuta e focosa energia s’impadroniva offuscandole spiccatamente il corpo e l’anima. Dieter sennonché affondava come la lama d’un coltello per raggiungere il cuore delle cose, lei galleggiava in una realtà indistinta per alleviare il dolore, attenuandolo per poter sorridere ancora. Lui percorreva con gioia centinaia di chilometri per incontrare quella donna capricciosa, ostinata e volubile che neanche lo voleva così devoto, che si sentiva controllata, e quindi reagiva scagliando dissolute, immorali e sgraziate parole, che non trovava posto per lui nella sua esistenza complicata. Quella stessa donna che non poteva vivere senza di lui gli offriva anima, corpo e vita, così come una schiava compie verso il suo signore. Essenziale, nuda e sobria dentro, senz’accordi né convenzioni, senza strutture né impalcature culturali, formative o sociali:
    
    ‘Chi se ne frega, se non sai chi &egrave Arturo Capdevila. Io voglio essere riempita di sesso come si deve e altrettanto di te’ – esordiva lei, sbraitando in modo impaziente, rabbioso e smanioso.
    
    Non era però soltanto sesso, era quanto di più simile all’amore lei potesse sentire: ebbene sì, faceva male come una ferita aperta, ubriacandola d’un bisogno disperato e sfiduciato del corpo di lui, giacché aveva trovato il contatto per non morire. In lui, infatti, Letizia aveva trovato ciò che da sempre cercava, il diverso e il ...
    ... complementare al tempo stesso, per sopportare accettando la morte che aveva nel cuore per poter perdurare ancora per qualche tempo. Dieter aveva gli occhi neri e intensi, pieni di cose che lei non conosceva, ma che d’istinto amava pienamente e venerava profondamente. Il suo sguardo s’insinuava invadente dentro di lei con dei desideri puri, virtuosi e sporchi, possedeva una congenita e naturale eleganza, lui era padrone della virilità che il suo corpo esprimeva in modo così maestoso e sensuale, così come emanavano la loro solennità le statue degli antichi dei.
    
    Ogni volta, invero, Letizia era visibilmente ipnotizzata dall’ammirazione e dallo stupore di volerlo così tanto, con estremo ardore e con straordinaria incoscienza fino a soffrirne ogni volta, anche l’ultima. I fuochi d’artificio sul fiume Elba, avevano accompagnato la fine scoppiettante di quell’amore drammatico, lacrimevole e tragico: Letizia lo aveva infine abbracciato nascondendo la testa nel suo petto, perché si era sentita penetrare da una sensazione d’abbandono, di disattenzione e d’incuria, che la riportava nella voragine densa del male.
    
    Al presente quell’abbraccio silenzioso era più genuino, più sincero e più vero di qualsiasi parola, di qualsivoglia definizione. Le spalle di lui erano distaccate e indifferenti nella loro grandiosità, quelle spalle d’un Dio a questo punto ormai lontano.
    
    {Idraulico anno 1999} 
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