1. Controllare le emozioni


    Data: 07/07/2024, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... sussurrate con la voce roca, con la passione e il trasporto di quelle mani sicure e di quelle braccia eleganti e forti.
    
    Lei piange disperandosi e soffrendo per quell’amore che non voleva, giacché amare &egrave pericoloso, rende disarmati, indifesi, fragili e insicuri, poi figurarsi a quest’età e per di più con un ragazzo, l’amore però a dispetto delle convenzioni e delle norme elaborate dagli uomini non chiede né guarda né pretende la carta d’identità. Letizia piange e vede l’intreccio di quei due corpi, pelle contro pelle, la voglia febbrile con cui ogni volta s’accoppiano, l’ansiosa impazienza e l’ardore di fondersi, lei vede i suoi occhi che in alcun modo non hanno di giovane allegria né di spensierata serenità. Dietro le palpebre una vita di strada, d’anni vissuti, in quanto lo ama tutto con un sentimento accanito, disperato e ostinato. Lei ama le sue spalle perfette, la sua pelle, i suoi occhi cerchiati sotto quelle sopracciglia folte, le labbra sottili, il sedere scolpito, le gambe, le mani forti e i piedi belli. Letizia adora i difetti, i denti storti, le sue frasi imperfette, la sua forza brutale, persino i suoi vuoti letterari. Quante volte, invero, avevano provato a fare l’amore, eppure non ci riuscivano mai, perché loro potevano soltanto scopare come due animali per ore fino al cedimento di uno dei due.
    
    I colpi di lui con quella cadenza crescente, le cavalcate di lei carica di desiderio scomposto, le urla, gli schiaffi, infine il dolore come sigillo ...
    ... finale. Per la loro personale declinazione di quel rapporto insolito lei talvolta lo derideva, attaccava il telefono senza che si salutassero, poi s’incontravano e per lei era immediato e naturale sottomettersi nuovamente. La signora diventava l’incarnazione della lussuria e del peccato, cosicché appena vedeva quel cazzo imponente diventava la sua puttana, nient’altro che la sua adorabile sgualdrina. Lei era pervasa da un piacere così puro nella sua oscenità, tenuto conto che sgorgava improvviso e dilagava come un fiume in piena dentro di lei. Adesso però, Letizia piange e sorride, ricorda vedendo la loro innocente e innocua serenità erotica, che li univa ogni volta in un’improvvisa e oscura esplosione dell’istinto, al momento vede il proprio viso affondato in quel triangolo caldo, carnoso e scuro, quella la lingua che gusta e quegli occhi ubriachi d’un desiderio cocente così forte da sconfinare nella sofferenza. Poi lui dietro, in quanto non serviva neppure la saliva, perché lei era aperta per lui, dal momento che sentiva la punta premere contro di lei, giacché con fermezza lo faceva entrare inarcandosi e gemendo straziata dal piacere in un delirio di parole invereconde e oscene.
    
    A dire il vero era un’adorazione perversa, era spalancata ed era felice, perché ogni volta era di più: più doloroso, molto intenso e piuttosto profondo, perché appena lo vedeva la sua coscienza s’ottenebrava annebbiandosi, visto che non riusciva a controllare il flusso delle emozioni, mentre una ...