1. Tornando a casa in autobus 3° parte


    Data: 06/07/2024, Categorie: Prime Esperienze Autore: Liliana1980, Fonte: Annunci69

    ... po’di più.
    
    Ora era la testa ad andare avanti e indietro, stando attenta a non emettere nessun rumore, mi sembrava non fosse il caso.
    
    Andai avanti a “suonargli il flauto”,(per chi continuerà a leggermi saprà perchè invece che dire che stavo facendo un pompino lo chiamo in quel modo), ma non posso andare avanti quanto vorrei, non c’è molto tempo, l’autobus va veloce verso la fermata dove lui sarebbe sceso.
    
    Lo faccio uscire dalla bocca.
    
    Lo afferro con più decisione e inizio a masturbarlo.
    
    I movimenti della mano sono veloci, devo farlo venire il più presto possibile..
    
    Lo guardo in viso, ha gli occhi chiusi,il respiro affannoso.
    
    Pure io sono in condizioni estreme.
    
    Ho le tettine gonfie, le punte dei capezzoli spingono il tessuto della camicetta,l’eccitazione è ben visibile.
    
    Ho la bocca secca, deglutisco a fatica.
    
    Non riesco a dominare l'eccitazione, fra le cosce un caldo liquido trattenuto a stento dalle mutandine, la figa in ebollizione.
    
    L’orgasmo mi invade, ma non mollo la presa e lui che deve godere.
    
    Il movimento della mano accelera sempre più, vorrei impugnarlo con tutte e due questa meraviglia della natura.
    
    Quanta voglia di ritornare a succhiarlo, lambire con la lingua il glande,ma il tempo stringe e il guerriero deve essere sconfitto..
    
    La sua mano destra esce dalla tasca, si intrufola sotto il mantello, accarezza il seno sinistro da sopra la camicetta.
    
    Non gli basta, la sbottona, introduce la mano, pizzica il capezzolo già duro per ...
    ... l’eccitazione.
    
    Palpa il seno a mano aperta è eccitato al massimo, lo sento dalla durezza del membro.
    
    Toglie la mano dal seno, mi mette un dito in bocca, comincio a succhiarlo come vorrei fare col pene, oramai congestionato.
    
    Manca poco alla fermata, manca poco all’orgasmo.
    
    Desidero aiutarlo,voglio vincere,con la mano libera, ritorno ai testicoli, li trovo belli gonfi, sono momenti d'irrefrenabile libidine.
    
    Il pene ha raggiunto il massimo vigore, la cappella è viola per l'eccitazione.
    
    Io sono in volo nel paese della libidine completa.
    
    Vengo riportata alla realtà dalle parole dello sconosciuto, appena appena sussurrate.
    
    “Vengo, vengo”.
    
    Lo dice con l’ultimo filo di voce.
    
    Faccio appena in tempo ad introdurlo nei pantaloni,dopo i primi fremiti di piacere, inizia ad eiaculare, lo sperma, scende copioso dall'orifizio uretrale depositandosi nell’interno dei pantaloni.
    
    Per un momento ho pensato che avrei potuto ingoiare tutto quel ben di Dio.
    
    Giusto in tempo,l’autobus arriva alla fermata, lo vedo esitare, aspetta che mi rialzi, poi chiude il cappotto.
    
    Nello stesso tempo chiudo la mantellina.
    
    Prima di voltarsi ed andarsene.
    
    “ti rivedrò?”.
    
    “forse, ma dopo le feste natalizie”.
    
    Non aggiungo altro, so già che non lo rivedrò, non mi piacciono le storie lunghe e poi sarebbe troppo pericoloso.
    
    Mi volto a guardare fuori dal finestrino, lo vedo fermarsi sul marciapiede, guarda verso di me, alza la mano e mi saluta.
    
    Con le labbra gli invio ...