1. Tornando a casa in autobus 3° parte


    Data: 06/07/2024, Categorie: Prime Esperienze Autore: Liliana1980, Fonte: Annunci69

    ... potei concentrarmi su quello che avrebbe voluto farmi fare.
    
    Mi soffermai a dare un’occhiata al suo modo di vestire.
    
    Pantaloni, camicia bianca, cravatta e un bel pullover azzurro, che guarda caso è il mio colore preferito, ah! un particolare notai che i pantaloni erano sostenuti dalle bretelle,non mi sembrava un tipo da bretelle,ma poi avrei capito il perché.
    
    Mi venne da pensare che non fosse un caso che le portasse, il maiolone aveva pensato a tutto.
    
    Ancora una fermata, ancora scossoni, mi ritrovai appoggiata a lui.
    
    Un sussurro vicino all’orecchio.
    
    “tiralo fuori e fai quello che ti pare”.
    
    I miei occhi incollati ai suoi, un leggero sorriso sulle labbra.
    
    Feci uscire le braccia da sotto il mantello.
    
    Lentamente mi abbassai fino ad accovacciarmi.
    
    Iniziai a sbottonare la patta cominciando dal primo bottone, quello con la linguetta, che normalmente non si tocca, altrimenti i pantaloni cadono, ma visto che c’erano le bretelle, non sarebbe accaduto, ora avete capito perchè le aveva indossate.
    
    Continuai con quelli della patta vera e propria, fino a sbottonarla completamente.
    
    Le due parti si divisero, tirate leggermente dalle bretelle.
    
    C’erano ancora la camicia e canottiera che impedivano la vista.
    
    Le tirai verso l’alto, restai meravigliata, vedendo che non portava le mutande.
    
    Il porco aveva programmato proprio tutto.
    
    Eccolo lì l'oggetto di carne che fino a pochi istanti prima stava nascosto sotto il tessuto dei pantaloni, non riesco ...
    ... nascondere l'emozione che ho addosso.
    
    Il pube è completamente privo di peli, probabilmente se lo era rasato, era la prima volta che ne vedevo uno senza peluria, a parte quello dei ragazzini.
    
    Mi avvicino alla patta, annuso, profumo di maschio mischiato a qualche leggero deodorante.
    
    Il pene, di un colore bruno, fa bella mostra di sé fra le cosce, duro come una colonna marmorea.
    
    Lo accarezzai, senza impugnarlo, aprii la mano, cominciai a palpare i testicoli, li soppesai.
    
    Palpai una alla volta le palle, tenendo la borsa dei testicoli sul palmo della mano.
    
    Con i polpastrelli mi avventurai sul perineo, accarezzandolo dolcemente, spinsi le dita in avanti, cercando di avvicinarmi al taglio del fondoschiena.
    
    Mentalmente ringraziai l’amica del cuore,per tutti gli insegnamenti.
    
    Accarezzai la zona per un pò, mi piaceva sentire i testicoli solleticarmi la mano ed il polso.
    
    Ritornai all’oggetto delle mie brame, lo impugnai, facendolo uscire completamente dai pantaloni.
    
    Iniziai un leggero su e giù, mi piaceva vedere comparire e sparire la violacea cappella
    
    Tornai a guardarmi attorno, un pò preoccupata che qualcuno facesse caso a noi due, mi resi conto che da come eravamo sistemati, nessuno avrebbe potuto vedere nulla, visto che io non vedevo loro.
    
    Questò bastò a tranquillizzarmi completamente, se mai c’è ne fosse stato bisogno.
    
    Ripresi il lavoro e sempre tenendolo impugnato, me lo infilai in bocca.
    
    Mi dedicai a leccare la cappella, facendolo entrare un ...