1. Eneide Postmoderno-Dei tormenti della Regina


    Data: 04/07/2024, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... -Codesto Esule potrebbe invero rivelarsi degno del compito, permettendole di partorire una progenie grandiosa come mai ve ne furono!-.-Ordunque chiama la Somma Veggente. A lei mi devo appellare.-, disse la Regina.
    
    -O Somma Veggente, tu che puoi vedere la marea del fato e noi, misere gocce in questo ampio mare, ti prego, dimmi dello Straniero che giunse dalla lontana Licanes!-, esclamò la Regina, capo chino e inginocchiata davanti alla Veggente. Costei, un’anziana cieca e dagli occhi bendati, il corpo tatutato, stava di fronte al fuoco di Vestea. Ella annuì. Prese dalla cintura in vita un sacchetto, versando le erbe sacre nel fuoco. Ne inalò i vapori, con calma. Tacque.Poi iniziò a muoversi, lentamente, dondolando sul posto. Infine, parlò sussurrando.-Sii tu lodata, poiché l’Esule genererà la discendenza! Sii tu lieta poiché ti darà ciò che chiedi.-, sussurrò la Veggente. La Regina sorrise. Fece per ringraziare ma la Veggente alzò una mano.-Non vedo questo Esule come servo. Il suo fato mi é oscuro. Altri poteri lo germiscono, impedendomene la vista.-, disse, -Sii cauta, poiché il fuoco brucia senza distinzioni.-, proferì prima di cadere nella quiescenza che seguiva le visioni.La Regina annuì, comprendeva. Ed era grata poché la Veggente le aveva detto ciò che sperava, pur con quell’ultimo avviso che l’amazzone non comprese totalmente.Il fuoco bruciava, ma come poteva bruciare se ella lo ospitava in sé, legandolo a sé con le catene dell’amore e del Rito di Euguaglianza? ...
    ... Aveva deciso di celebrare il Rito. Era stato fatto solo altre due volte ed era scritto che la terza avrebbe portato grandi stravolgimenti al Regno.Ma non si era mai capito di che tipo. Eppure la Regina ora vedeva chiaro il futuro.Avrebbe legato a sé Janus. Lo avrebbe fatto suo e sarebbe stata sua, prendendo in sé il suo seme che avrebbe generato un virguleto forte come mai se ne videro dall’alba del Regno di Kelraes.
    
    Janus dormiva. Dopo l’intermezzo erotico con Althea non vi era più stata alcuna donna.Non che non ve ne fossero e anche diversi dei suoi uomini avevano potuto godere delle grazie delle amazzoni, campionesse tanto nella guerra quanto nelle arti del piacere.Così, l’Esule e figlio del Conestabile di Licanes passava il giorno tenendosi allenato, ricordando e la notte tentando di dormire, di scongiurare gli incubi della sua patria martirizzata, devastata.Dormire risultava difficile, così si alzò, sedendo e iniziando a respirare a occhi chiusi.Scese dentro sé stesso, come gli avevano insegnato i Saggi Zehn-Shuria, maestri dello spirito.Scese oltre i ricordi, oltre la perdita. E improvvisamente lo vide.-Figlio.-, disse una voce. Suo padre. Il Conestabile, gli apparve di fronte.-Padre.-, sussurrò lui. Oh, quanto avrebbe voluto sentire la sua carezza sul volto, abbracciarlo come un tempo faceva senza dar peso allo scorrere del tempo inclemente o all’imminente devastazione che sarebbe giunta.-Hai portato la gente di Licanes al sicuro. Sei stato abile e gli Dei, che tu creda ...