Eneide Postmoderno-Dei tormenti della Regina
Data: 04/07/2024,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... abbracciando la guerriera.-Mia Regina, fu vostro l’ordine…-, sussurrò lei, incerta su cosa dire.-Vero! Ma fu calcolato! Tu avresti dovuto saggiare la sua virilità che io vidi esser ben dotata.-, disse la Regina di quel regno. Sciolse l’abbraccio, -E in un simile, infimo istante, tu avesti la grazia che a me non é data! E prego gli Dei delle nostre madri, gli Dei delle zone contaminate, dimenticate, assolte e florificate, di concedermi tale somma grazia, di legare a me quell’uomo come compagno e amante per mille notti e mille giorni, dacché la mia vita senza di lui é decurtata.-.-Mia signora! Certamente ne giungeranno altri! Cos’ha quest’Esule che altri non posseggono? È forse la sola vista del mio fiore da lui invaso ad accendere il fuoco nelle vene?-, chiese Althea.-Vorrei fosse così! Lo vorrei poiché fosse così potrei scegliere il più aitante e dotato dei nostri servi e goderne sino a che l’ardente fiamma non si fosse estinta nel fuoco del godimento! Vorrei fosse così, o giovane guerriera! Ma com’é vero che regno e la terra su cui poggio i piedi, benedetta dal sangue delle madri, io ti dico che non é solo questo! Il desiderio non é per il suo viril membro, non solo!-, lamentò la Regina. Althea fece un passo in avanti, inchinandosi in attesa che parlasse.-Fu quel fuoco, l’indomita fiamma che colsi negli occhi suoi mentre narrava delle sventure del suo popolo e della sua patria. Arde in lui qualcosa che non é posseduto da alcuno dei nostri servi! Io stessa non vedevo quel ...
... fuoco da molto! L’ho visto in alcune di noi, già da tempo morte dopo grandi imprese! E ora lo vedo nei suoi occhi e mi dispero, poiché quell’ardore é la causa della morte degli eroi, portati nel Cielo dei Guerrieri da carri d’avorio guidati dai campioni che furono. È a uomini così che il fato impone le prove più dure, ma da anche la volontà, la forza e la tenacia più possenti! Sono come déi tra gli uomini e io bramo il seme di un dio! Ne bramo la parola, finanché il respiro sulla pelle! Ah, Althea, cugina mia! Fosse solo il suo sesso! Ma no, io ne bramo l’essenza, la di lui fiamma! Immagina quale discendenza sarebbe, la nostra! Una figlia dall’enorme valor guerriero o uno servo atto a inseminare altre guerriere e ad innalzare notevolmente la grandezza del nostro magnifico regno! Come posso io far senza dopo che un simile fuoco ho potuto contemplare?-, domandò la Regina. Althea tacque. Tacque poiché in cuor suo sapeva che mai, mai avrebbe potuto spiegare, avrebbe potuto dire alcunché per dissuadere la regnante dal suo proposito. Tant’era che anch’essa, assaggiato il frutto, ne bramava ancora pur sapendo che non era ormai più lei a doverne godere. Si contentò di sapere che, se la Dea delle Madri avesse voluto, avrebbe portato in grembo una vita ospitante quello stesso fuoco.-Il tuo silenzio é eloquente, cugina.-, sussurrò la Regina.-Mia signora… certamente capisco. E comprendo che, dopo tanti anni di regno, non avete ancora generato una discendente degna del trono.-, disse Althea, ...