Linda la nerd – Capitolo 19
Data: 01/07/2024,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Dominazione / BDSM
Tradimenti
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... restituisco il favore del pompino. La mano si sollevò dal gluteo. Adriano provò a reclamare, ma si limitò ad aprire le braccia. – Ma il capo cosa lo faccio a fare se non ho il minimo vantaggio. Anche Linda cercò di contestare quanto stava per succedere, di obiettare che non le importava chi le strappasse la verginità dal culo, ma che non fosse quello stronzo di Michele, di far sentire la sua voce… ma l’unica cosa che riuscì ad emettere fu un suono modulato che in una situazione diversa avrebbe fatto ridere lei per prima. In quell’istante, però, la riempì solo di apprensione. Se non avesse potuto parlare, allora avrebbe agito, alzandosi e… Una mano calò sul suo orecchio destro, immobilizzando la sua testa al tavolo. I suoi occhi si sbarrarono e le sue dita si strinsero sul bordo del piano in legno oltre il suo capo quando la mano libera di Michele si abbatté sulla chiappa destra, strappandole un gemito di dolore. – Adesso senti davvero. – sibilò lo stronzo, spostandole il gluteo. A Linda si mozzò il fiato quando qualcosa di caldo e bagnato si appoggiò al suo ano, poi uscì in un grido muto nel momento che le sprofondò dentro. Il suo culo si aprì come mai prima di allora al punto che sembrava prossimo a spaccarsi mentre un cazzo la violava entrandole nel retto, sprofondandole nell’intestino. Il dolore era intenso, e se quella pratica avesse mai potuto essere piacevole anche per lei, quella sofferenza che sembrava arrampicarle lungo la schiena fino ad azzannarle la nuca copriva ...
... ogni minimo appagamento. Cercò di non gridare solo per non dare soddisfazione al bastardo, ma non poté trattenere le lacrime che le colavano incandescenti dagli occhi lungo il naso e la gota sinistra e gocciolavano sul tavolo. Le dita stringevano il bordo con tale forza che se la mente della ragazza non fosse stata obnubilata da continue ondate di dolore avrebbe creduto di strapparlo via da un istante all’altro, o per lo meno percepire i muscoli delle dita gridare per l’insensata fatica in cui stavano affogando. Una gamba si appoggiava in punta di piede sul pavimento, ma l’altra, come se volesse sfuggire da quel dolore, si muoveva sollevandosi e cercando di scalciare come un cavallo. Michele ritraeva l’inguine lontano dal culo della bionda, poi, con un colpo solo la penetrava di nuovo con tutta la spanna del suo cazzo, l’inguine e le palle che sbattevano con violenza contro le chiappe che si comprimevano e vibravano nello scaricare la forza dei colpi. Se Linda stava soffrendo come mai prima di allora, lui non stava godendo più di lei a livello sessuale, e tutto il piacere che stava provando derivava solo dal tenere la testa della sua spompinatrice contro il tavolo, privandola della libertà e vendicandosi per la figuraccia che le aveva causato durante la gara e le risate che si alzavano dai gruppi di studenti quando lui passava per i corridoi della scuola. La ragazza aveva sperato che, al pari di una vescica ad un piede che dolesse e che dopo un po’ che si camminava smettesse ...