1. Al tempo della vendemmia era ancora vergine


    Data: 01/07/2024, Categorie: Prime Esperienze Autore: pierpatty6151, Fonte: Annunci69

    ... sue gambe si aprono un po’ e un mio dito raggiunge un qualcosa di morbido, caldo umido che cede al contatto, lasciando entrare un minimo il mio indice.
    
    Dopo un po’ di secondi, sposta la mia mano, lascia cadere la gonna. L’esplorazione della femmina è finita. Si risistema. Io sistemo il mio pisello dentro i pantaloni. Mi sospinge nella stradina illuminata.
    
    -Ora non puoi più dire che non hai mai accarezzato una figa. Lo so è meno del minimo, ma non abbiamo né il tempo né siamo nel luogo giusto per farti vedere che ha e che può darti una vera donna. La prossima volta ti farò diventare un uomo. Lo devo a tua madre.
    
    Camminando al suo fianco e sentendola parlare sono del tutto imbambolato.
    
    -Senti piccolo, so che domani andrai in città. E tornerete non prima dei Santi. Se vuoi, e so che lo voi, ci rivedranno in quei giorni e ti farò giocare con la mia figa… Però a una condizione, non lasciare che nessun ti faccia il culo…. Sbrigati a dirmi se sei d’accordo…. Stanno arrivando i tuoi.
    
    - Si si sono d’accordo.
    
    Arrivati vicino ai miei, mia madre mi osserva e vedendomi sconvolto, rosso, sudato, mi chiede:
    
    - Che hai bevuto stasera? Stai bene?
    
    Io diventando ancor più rosso, mi giustifico con un poco credibile:
    
    - Quasi nulla, un po’ di bianco freddo e una frittella di baccalà.
    
    Come tutte le mamme anche la mia fa finta di crederci. Mentre mio padre chiacchiera con il marito dell’Intrusa.
    
    Chiacchierando come uno dei tanti gruppetti, decidiamo di finire la ...
    ... serata nell’ultimo chiosco aperto. Ordiniamo del fresco vino bianco e frittura mista, panizza e bacala fritto. Aspettando le calde leccornie, ci sediamo sulle panche intorno a un tavolone.
    
    Senza volerlo mi siedo tra mia madre ed Eleonora (l’intrusa).
    
    I discorsi dei grandi scivolano nei loro ricordi giovanili, con frasi lasciate a metà, con riferimenti non detti, con risate che solo chi ha vissuto quei momenti e avventure possono capire. Più parlano, scherzano e ricordano, più io capisco poco, ma intuisco che devono essere stati dei birichini, e ne hanno combina di ogni colore.
    
    Sento e sono attento al calore della coscia di Eleonora che più volte si strofina sulla mia gamba, facendo imbizzarrire il mio pisello.
    
    Finita la caraffa e svuotato il vassoio, è arrivata l’ora di andare verso casa.
    
    Saluti e baci tra tutti.
    
    Eleonora davanti a tutti mi raccomanda di rispettare ciò che gli ho promesso, mia madre vorrebbe conoscere la promessa, ma è bloccata dalla sua grande amica, che per me sarà sempre l’Intrusa.
    
    Nei mesi successivi riparte la routine invernale, nebbia, freddo, scuola, autobus affollato, studio, interrogazioni, ma ormai l’estate mi ha cambiato per sempre.
    
    Spesso nel mio lettino ho rivissuto quei velocissimi minuti sotto il porticato, e spesso sporcavo il pigiama.
    
    Una mattina, uscendo dal bagno, incrocio mia madre particolarmente allegra, sta tenendo in mano i pantaloni del mio pigiama in mano, a mo’ di trofeo.
    
    - Buongiorno Mamma… che c’è?
    
    - ...
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