Al tempo della vendemmia era ancora vergine
Data: 01/07/2024,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: pierpatty6151, Fonte: Annunci69
Ero un quindicenne grassottello, imbranatissimo e ancora senza alcuna speranza d’avvicinare il mondo delle coetanee. I miei ormoni esplodevano in giornalieri maltrattamenti al mio pisello, fantasticando su questa o quella femmina, aiutato da giornalini quasi porno dell’epoca.
Tutto iniziò l’Estate precedente, quella dei miei quattordici anni, su quello scoglio in riva al mare nascosto dai vigneti. Dove con Aldo e Mario sfogliavamo riviste con foto eccitanti di sesso esplicito.
Non ricordo chi lo tirò fuori per primo, ma, tra dubbi e risatine, dopo pochi minuti tutti e tre eravamo nudi a farci una seghina, e continuammo a giocare per tutta l’Estate, toccandoci l’un l’altro, e imparando a conoscere sia il nostro corpo sia le nostre sensazioni.
A distanza di decenni, e con sulle spalle decine di esperienze sessuali, ancora non so se era predisposizione, o conseguenza del non saper avvicinare proponendomi all’attenzione delle attraenti ragazzine dell’epoca.
Comunque sia andata e dopo molti ripensamenti ho deciso di raccontarvi ciò che accadde nell’ultimo giorno di vacanza dei miei quindi anni, premettendo che all’inizio di quel pomeriggio ero ancora vergine, e non avevo mai né visto né accarezzato una figa vera.
Bando ai discorsi iniziamo. Mettetevi comodi e buon divertimento.
Quel pomeriggio scendevo velocemente un ripido sentierino, avevo appuntamento con i miei “amici complici” sul nostro scoglio segreto.
Eccoli, chiacchierano prendendo il sole.
Al mio ...
... saluto Aldo m’interpella con uno scocciato:
-Come il solito sei in ritardo. Dai. Spogliati che ho voglia di vedere il tuo culetto.
Via maglietta e pantaloncino, rimango nudo davanti a loro. Si avvicinano.
Aldo, già nudo, si dedica a palpeggiarmi il culino, avvicinando senza ritegno le dita al mio buchino. Non era mai successo, ma mi piace subire le sue ruvide carezze.
Mentre Mario, ancora vestito, si dedica al mio paletto, accarezzandolo e scappellandolo voglioso. Scende in basso con una collanina di baci e leccate, raggiunge il mio pisello lo prende tutto in bocca. Provocandomi piacevolissimi brividi.
Sono a panino tra loro.
Aldo con una mano forza le mie chiappette per meglio raggiungere il mio buchino. Lo accarezza ruvidamente e cerca dii forzarlo con un dito.
Mi piace l’inaspettata situazione. Non protesto, anzi mi lascio usare molto volentieri. Mentre assecondo i movimenti della chioma di Mario, che continua leccare e ingoiare il mio cazzetto diventato di marmo.
Sento un qualcosa di sconosciuto, caldo, duro, più grosso di un dito rovistarmi tra le chiappette, tenute spalancate da mani vogliose. Sta cercando di centrare il mio buchino vergine, nel suo girovagare lo sfiora senza centrarlo.
Non capisco più nulla, istintivamente afferro il duro intruso, e con irrefrenabile voglia di farlo, lo dirigo alla meta. Arrivato. Lo sento. Lo desidero. Spinge. Mi piace. Lui vuole, ed io desidero che entri nel mio fiorellino.
Ho un miscuglio di sensazioni: ...