1. Desiderabile e interessante


    Data: 28/06/2024, Categorie: Racconti 69, Racconti Erotici, Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... le solite cose. Io che ero sposato e in special modo infelice e scontento, lei che era stata lasciata dall’ultimo amico argentino, che non si era neppure degnato di dirle ciao, poiché da due anni era senza un uomo, perché non aveva trovato un genere che le piacesse. La conversazione fu molto cordiale e piacevole, Mireya nonostante la sua età aveva la risata animata e vivace d’una ragazza giovane. Ci scambiammo i numeri di telefono e dopo un’altra bevanda andammo a dormire dopo aver fissato un appuntamento per la sera seguente, il sabato, dopo aver deciso d’andare a mangiare in un locale che aveva un’orchestra che suonava musiche italiane, dove si poteva persino ballare. Essendo io senz’automobile, lei sarebbe passata a prendermi alle nove di sera, poiché l’idea di quest’appuntamento mi eccitava a dismisura: lei era di classe, elegante, gentile e seria, ma nello stesso tempo molto attraente. Passai una notte e un giorno piuttosto eccitato e chiaramente teso, pensando a quello che stavo facendo, a quello che poteva succedere la sera.
    
    Stavo percependo che si stava sgretolando un argine psicologico che avevo costruito nei miei anni di matrimonio, tuttavia ero tranquillo, perché il giorno dopo sarei comunque tornato in Italia. Inoltre la donna era una signora matura, autosufficiente e non mi sembrava una prostituta. Alle ventuno, molto puntuale, passò di fronte al mio appartamento. Aveva un vecchio fuoristrada che all’interno puzzava leggermente di benzina, poi quando salii in ...
    ... macchina vidi che lei era vestita in maniera molto classica, con una camicetta bianca e una gonna nera con le calze scure, intanto che guidava la studiai per bene: era davvero un’avvenente donna. Quando arrivammo al ristorante lei parcheggiò, io scesi, andai ad aprirle la portiera e quando uscì dalla macchina mi venne un colpo, poiché il fuoristrada aveva i sedili molto alti, scomodi da salirci sopra, eppure molto più scomodi da scendere per chi aveva la gonna. Quando le aprii la porta in un gesto di galanteria lei scese mostrandomi delle belle gambe affusolate, anche se tentò goffamente di coprire il tutto. Mia moglie non le aveva mai usate, in quanto le considerava e le riteneva robe da puttane.
    
    Il ristorante si chiamava ‘Casa Mia’. Un piccolo complesso suonava canzoni italiane degli anni settanta e ottanta, la conversazione era molto piacevole e scorrevole con quelle luci suffuse. Ordinai una bottiglia di vino rosso cileno, anche se mi ero ripromesso di non bere, perché volevo stare il più lucido possibile, poi quando guardai che qualcuno cominciava a ballare un lento le chiesi se volesse ballare e lei accettò. Quando fummo nella pista lei s’appoggiò a me e io la strinsi. Ballammo per un paio d’ore, alternando balli lenti e moderni. Dopo i primi balli cominciai ad accarezzarla dolcemente lungo la schiena, sul collo e a baciarla sulle orecchie, perché aveva un buon profumo. Quest’azione mi eccitava, lei sospirava e s’accostava sempre di più a me, io le accarezzavo anche ...
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