1. Desiderabile e interessante


    Data: 28/06/2024, Categorie: Racconti 69, Racconti Erotici, Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... mutandoni comprimenti da vecchia, difficili peraltro da levare che partivano dalle ginocchia e arrivavano sotto le tette.
    
    Con questa ristretta e spregevole situazione e il conseguente stato d’animo mi ero recato in Argentina per una nuova visita di lavoro, circostanza che effettuavo ogni quattro settimane. La penultima sera della mia permanenza andai in un ristorante molto famoso in città, dato che era abbastanza vicino all’hotel dove alloggiavo. Era molto noto anche perché oltre il proclamarlo della mia segretaria, oltre che si mangiava bene, era uno di quei locali argentini dove s’andava anche per guardare con intenzione e con proposito. In effetti, non ne avevo mai assaporato questa caratteristica, perché le mie permanenze in città erano piuttosto brevi, intense e pesanti sotto il profilo professionale e fisico con orari complicati e per di più smodati. Controllare gli argentini era alquanto difficile e nonostante fossi affamato e allupato, avevo sempre usato molta prudenza con il sesso, dal momento che avevo una paura terribile dell’AIDS, per questo stavo alla larga dalle prostitute, dal momento che pensavo che anche avere un’amante era comunque un potenziale grande problema.
    
    Quella sera andai a cenare in quanto era piuttosto tardi e dopo aver ordinato la cena e un aperitivo cominciai a guardare gli altri presenti. A due tavoli dal mio, di fronte, c’era un altro tavolo con una signora bionda, graziosa sui quarantacinque anni d’età che stava mangiando da sola. ...
    ... Sembrava una di quelle signore molto serie, attenta al suo piatto e doveva essere conosciuta nel locale, perché il cameriere la trattava con un certo riguardo. Aveva un maglione azzurro con il collo alto coperto da una cascata di capelli biondi, lunghi fino alle spalle e le forme che s’intravedevano sotto il maglione erano promettenti. Mentre stavo sorseggiando l’aperitivo, i nostri sguardi s’incrociarono, io in quell’istante alzai il bicchiere per esprimere a gesti un brindisi. Lei mi fece di rimando un bel sorriso alzando a sua volta il bicchiere, a questo punto io l’invitai con un gesto al mio tavolo, dato che ero certo che non sarebbe venuta. Quando s’alzò per raggiungere il mio tavolo vidi che indossava una gonna di colore beige che le arrivava appena sopra il ginocchio, sopra delle belle gambe che calzavano delle scarpe con dei tacchi a spillo. Si chiamava Mireya ed era una simpatica donna argentina con genitori d’origini olandesi e il biondo dei capelli era autentico.
    
    Lei lavorava per il comune della città e s’occupava d’addestramento del personale, parlava molto bene l’inglese, era divorziata da tempo, senza figli e viveva in una casa della periferia con due cani. Ai tempi della dittatura era stata una ‘hippy’, quel movimento di contestazione femminile nato a metà degli anni ’60, amava la natura, gli piaceva il vino, la buona cucina, le letture e cosa alquanto interessante praticava il nudismo in una spiaggia riservata che non conoscevo. Ci raccontammo le nostre vite e ...
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