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Elisa – Quando si esce a cena può accadere
Data: 06/09/2018, Categorie: Etero Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu
... visto capezzoli così lunghi e duri” e li toccava ed indugiava sulla punta avendo visto che era la parte più sensibile. Per mostrarglieli Nicole si è levata la maglia trasparente e si è toccata i capezzoli. “Ti piacciono? “Si. Mi hanno sorpreso. Non me li aspettavo così lunghi. Sono fantastici. Non mi stancherei mai di osservarli. Sanno di misterioso” “Li ho allungati questo pomeriggio per farti piacere. Immaginavo che ti potessero piacere. Un altro giorno li gonfierò” “Come fai?” ha chiesto Rocco. “Inietto della soluzione salina che poi lentamente viene assorbita. Mi piace sentirmeli lunghi e mi eccita tanto toccarmi la punta. Mi fa colare tanto. Poi ai machi piace tantissimo d io voglio che piaccia vederli e toccarli” “Come hai imparato a farteli così? Sei stata da un chirurgo plastico?” “No, me lo ha insegnato un’amica ginecologa con la quale ho avuto un rapporto lesbico prima di conoscerti. A lei piacevano i capezzoli lunghi e grossi e così ogni volta che ci incontravamo me li faceva come li vedi ora. Pungerli con l’ago della siringa duole le prime volte ma poi ci fai l’abitudine e non senti più niente perché il sottile piacere di sapere che il risultato è di gradimento dell’amante fa solo godere. Ora, però, ti voglio dentro. Non resisto” Detto, fatto! Il sesso del compagno ha trovato la sua figa larga, calda ed accogliente. Lei si sollevava e si abbassava prendendolo fino alla radice. I suoi sospiri di piacere invadevano l’aria intorno a noi. Ogni tanto una sua mano ...
... lasciava il mio collo, a cui lei si era attaccata, scendendo a toccarsi il grilletto. Nell’entrare nella figa si sentiva lo sciacquio dei suoi liquidi che colavano e Rocco era eccitato dall’avvertire anche l’anellino che le aveva tempo prima fatto applicare, che sfregava sul cazzo dandole la sensazione che lei fosse una schiava del sesso. In realtà Nicole lo era diventata, invece lui lo immaginava soltanto e la riteneva fedele. Erano lì all’ingresso della loro casa, in piedi a scopare. La sostenevo affinché non perdesse l’equilibrio terminando quel momento speciale. Rocco la stava facendo impazzire di piacere, sentiva la figa calda fino alla bocca dell’utero su cui batteva il cazzo nel terminare la penetrazione. Lei in quelle condizioni gli stava facendo una sega con la figa. La situazione li vedeva accoppiati sessualmente e potenzialmente visibili da Elisa se fosse rientrata a casa. “Mi vuoi sempre dentro?” ha chiesto lui. “Si, vienimi dentro. Voglio sentire il tuo seme caldo uscire dal tuo grosso cazzo che mi sta allargando e mi fa colare tanto. Prendo la pillola così non resto gravida. Toccami il grilletto, vedi quanto è grosso e duro. Guardalo!” Non finì di parlare che gli ha spruzzato lo sperma nella cavità vaginale e nell’utero con un grugnito per cercare di non farsi sentire e dare scandalo pubblico. Lei continuava a muoversi e poco dopo un urlo non soffocato indicò che anche lei aveva avuto l’orgasmo. Non si preoccupò dell’urlo. Chi ci avesse sentito avrebbe capito che una ...