1. La vita non sempre è come la sogniamo noi.


    Data: 28/06/2024, Categorie: Racconti 69, Cuckold Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu

    ... alzata. Sentii il suo muoversi verso il bagno. Dieci minuti dopo entrava sorridente in cucina avvolta nella vestaglia. Il mio cuore si illuminò come rivolto al sole. Come se nulla fosse si avvicinò e mi diede un affettuoso bacio sulla guancia e si sedette alla tavola. La imitai ed insieme facemmo una ricca colazione. Sembravamo una normale coppia, ma almeno per me così non era ed aspettavo ansioso’ Finalmente terminammo la colazione. Lei tornò in camera per completare la vestizione ,io misi a ‘posto’ la cucina ed attesi. Mi raggiunse e quella ‘finta allegria’ terminò. Ci sedemmo , lei a capotavola ed io al suo fianco. Non parlavo, aspettavo. Con aria grave iniziò a parlare. Fabio, ieri ti ho detto che ti avrei raccontato tutto e con la morte nel cuore rispetto la mia promessa. Ricordi tutto quello che ti ho anticipato o devo’. No, no ..continua. Purtroppo ricordo tutto. Il giorno successivo aspettavo che il titolare mi dicesse qualcosa. Mi sentivo macerare, ero imbarazzata e spaventata per quanto era successo e aspettavo uno sconosciuto seguito, ma quel giorno non lo vidi. Scoprii dopo che era partito per un evento dedicato ai notai. Lo rividi due giorni dopo da lontano, era nel suo studio, il capo chino ‘ preso’ da una pratica. Anche quel giorno non ci fu alcun contatto. Prosegui così per una settimana. Io che attendevo e nulla che succedeva. Pian piano la mia tensione interiore scendeva; cominciai a pensare che fosse stato un unico, spiacevole, evento e che tutto si fosse ...
    ... chiuso .Ma quel mercoledì, ricordo bene che fosse il mercoledì perché quella sera saremmo dovuti andare al cinema per vedere l’ultimo di Richard Gere , ripiombai nel caos. Mi fece chiamare dalla segretaria, nel pomeriggio appena iniziato, che mi disse che il titolare voleva vedermi dieci minuti dopo nel suo ufficio. In quei dieci minuti andai in bagno per ‘rinfrescarmi’; quella convocazione mi aveva sconvolta. Da una parte ero spaventata, dall’altra il mio ‘desiderio femminile’ aspettava quella chiamata. In bagno mi bagnai polsi e viso per riprendermi, avevo il volto pallido,cadaverico. Misi a posto con le mani i capelli e mi ‘aggiustai ‘ camicetta e gonna poi mi recai da lui. La segretaria mi fece cenno di entrare immediatamente da lui . Non sopportava i ritardi. Era alla sua scrivania. Al mio ingresso sollevò il viso e disse: chiuda la porta per favore; contemporaneamente avvisò con il telefono la segretaria che per alcuni minuti non voleva essere disturbato. Un lungo attento sguardo mi scrutò; mi sentii tremare . Si accomodi dottoressa. Come sta? Non sapevo cosa dire’.dissi: tutto bene grazie. Suo marito? Ahi, cosa voleva? Bene, grazie. Ruppe gli indugi. Dottoressa non ho dimenticato la mia promessa, da lei condivisa, che avrei pensato io ai suoi bisogni in sostituzione di suo marito. Mi sentii morire. Continuò ,per cui stasera posso dedicarmi a lei: avvisi suo marito che farà tardi. A proposito quando siamo da soli mi chiami pure per nome: Enzo. Ci ho pensato preferisco ...
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