1. Scelta istantanea


    Data: 27/06/2024, Categorie: Lesbo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... senza fronzoli supplementari, lo introduce senz’orpelli addizionali, anzi, nientemeno lo afferma riportandolo e testimoniandolo con una fierezza libera e con un lineare vanto, esentata e sollevata da inutili e improduttive costumatezze, per di più a una compagna di facoltà che conosce solamente da poche ore. Per me è una bizzarra, inedita e a tratti briosa novità, in verità già l’ammiro per la sua diretta spontaneità. Adesso che ci rifletto, tempo addietro io le donne omosessuali le avevo di frequente concepite con la fantasia goffe e sgraziate, introverse, nevrotiche e disarmoniche. Devo schiettamente ravvedermi, Anita al contrario è una gran fica, è il ritratto della limpidezza e della pura letizia, i maschi quando l’incontrano se la trangugiano con lo sguardo, chissà quanti di loro se la chiaverebbero con piacere.
    
    “Dimmi una cosa Anita, a questo punto devo dedurre che hai una ragazza?” – la punzecchio io tergiversando tanto per enunciare alcune cose, malgrado ciò turbandomi e avendo soggezione all’istante nell’averglielo domandato.
    
    “Per niente Daniela, zero spaccato. Onestamente le femmine le scelgo io, anche se non voglio avere legami fissi di lunga data. Io cerco di ricrearmi con tutte quelle che posso, pressappoco per quindici giorni e dopo ognuna per i fatti propri”.
    
    Dialogando e vagheggiando abbiamo raggiunto la sua abitazione, Anita mi specifica il suo appellativo incastonato sul bubbolo del portone d’ingresso:
    
    “Daniela, questo è il mio alloggio, sappi ...
    ... che, se e quando vorrai, potrai pacificamente suonare, se sarò in casa io t’aprirò ben volentieri, perché sarai sempre la benarrivata. Bada bene però, se verrai da me, ti sedurrò e cercherò di condurti nella stanza da letto. Tu sei il mio genere, m’attrai molto, perché una femmina affabile, aperta e cordiale come te, che ascolta e che presta attenzione senza giudicarti né sentenziarti non me la lascio sfuggire, stanne più che certa”.
    
    Io mi trovo quasi semi tramortita, sono debolmente angosciata, mi ritrovo nello sbigottimento radicale, capto d’essere scompigliata, non riesco a fare altro che ripeterle la cosa di poc’anzi:
    
    “Anita, senti, tu lo dici per turbarmi oltre il limite, per scioccarmi oltremisura, in conclusione non ci credo, suppongo che ti piace il cazzo e basta” – proclamo io in maniera ardita, definita e risoluta.
    
    Nel tempo in cui la chiave rotea nel foro della serratura Anita mi fa cenno d’approssimarmi, perché con una modalità abile, lungimirante e finanche perspicace, con un raggiro mi colloca un braccio attorno al collo, mi stringe senza peraltro darmi il tempo per capire che cosa succede e mi bacia focosamente lasciandomi di stucco. Un vero bacio a stampo sulla bocca, tanto impensato quanto delizioso, che non ho neppure la possibilità di chiudere le labbra, in verità il suo è solamente un rapido guizzo di lingua, sicché poco dopo molla la presa aggiungendo:
    
    “Che cosa te ne pare? Sostieni che questo possa bastare come accertamento? Avvalori il mio ...
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