1. La caduta di Serena. Capitolo 6


    Data: 23/06/2024, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: subbywife, Fonte: xHamster

    ... avveniva, cioè l’abbassarsi dello sguardo e della mano di Serena, che doveva e lasciava fare.
    
    E le dita ripresero la loro discesa, a risalire sul seno sinistro, fortemente esposto… e poi, appena infilate sotto la camicetta, già a trovare il capezzolo… Un piccolo sussulto di Serena, mentre le dita sfioravano, stringevano piano, tornavano a sfiorare… E nuovamente i suoi occhi si chiudevano, con l’umidità delle lacrime, dovute alla rabbia di un corpo che la tradiva ancora… lui stimolava sapientemente, e il ventre rispondeva… il respiro diveniva corto….
    
    “Di chi sei?” chiese lui, in un sussurro, senza distogliere lo sguardo dal suo viso.
    
    Voleva rispondergli con quello che era il suo mondo… lei era di sé stessa! Lei era di suo marito! Eppure fu la realtà, drammatica e spietata a farla rispondere, mentre l’umido tra le cosce si faceva sentire…
    
    “T-tua…” disse flebile.
    
    “Cosa sei?” insistette Marco.
    
    Sapeva cosa doveva dire… non c’erano dubbi, né c’erano scappatoie…
    
    “Una… una puttana.” Rispose, ora con il bisogno di concentrarsi… le dita continuavano a stimolare… purtroppo dannatamente a modo…
    
    “Una puttana gocciolante, direi…” proseguì lui…
    
    Serena non poteva né voleva dargli quella soddisfazione, sebbene sentisse netto l’effetto che quelle dita avevano su di lei…
    
    “N-no… no… io…” farfugliò.
    
    Marco sorrise. “No, puttana?” E rapido, dal capezzolo le dita scesero verso il bordo della gonna, infilandosi veloci.
    
    La prima reazione di Serena fu di serrare le ...
    ... cosce. “Che fai?? No… non qui!!” disse lei, terrorizzata.
    
    Marco fu duro. “Apri le cosce puttana.”
    
    “Se ci vedono… Marco…” ma dischiuse le gambe, permettendo al ragazzo di arrivare al taglio.
    
    “N-no… p-per favore…” singhiozzò subito Serena, sotto il tocco sempre lento delle dita di lui, lento e leggero… un toccare che non penetrava…
    
    “Ripeto la domanda… cosa sei?” chiese ancora Marco, ritrovandosi le dita già umide.
    
    “io… io ti o-ohhhhh!!!”! le mani di Serena corsero alla gonna, quando Marco infilò le dita per un solo attimo dentro la sua figa. Una vampata di eccitazione, che non le permise di udire il rumore di una sedia smossa, poco lontano.
    
    “L’occasione per essere ubbidiente ti era stata data… servirà un’altra lezione, puttana.” E prese a stantuffarla velocemente, mentre Serena cercava di indietreggiare lievemente con il bacino, senza convinzione… lui la teneva ora anche per un braccio, impedendole di sottrarsi al masturbare.
    
    “Smett-ti… smettismetti…” gemeva piano Serena, odiando il fatto che il suo corpo partisse così presto per la tangente… dopo gli orgasmi di poco prima, avrebbe dovuto dimostrare un minimo di resistenza alle stimolazioni di lui… l’odio stesso che provava verso quell’uomo avrebbe dovuto fungere da diga… ed invece, quello che accadeva era la dimostrazione di tutta la frustrazione patita negli anni, e quindi, anche se trattata a quel modo, non c’era maniera di nascondere la voglia inespressa, che la stava guidando verso un nuovo orgasmo… E ...
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