La caduta di Serena. Capitolo 6
Data: 23/06/2024,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: subbywife, Fonte: xHamster
Capitolo 6.
Marco procedeva con calma verso il punto vendita, Serena rimaneva ferma. Lui si voltò.
Due colpi veloci sulla gamba. “Su, qui da me.” Disse, incurante del fatto che si trovasse tra la gente.
Lei non sapeva più cosa dire, come muoversi… le gambe erano di cemento… Marco aveva detto “guinzaglio”… e perché si stupiva? L’aveva scopata legata ad una scrivania, c’era veramente da stupirsi?? No… non era lo stupirsi, era l’inorridire. Aveva passato una vita sessualmente morigerata, dove l’unica trasgressione, a volerla chiamare così, era stata la chat e il conseguente tradimento…
Un unico cazzo di sbaglio!!!
Dove la voleva portare il porco? Visioni tremende le venivano alla mente, al solo pensare alla parola “guinzaglio”…
“Devo mettermi a contare, puttana?”
Marco. Che proseguiva nell’infischiarsene della gente attorno. Qualcuno si voltò, perplesso. E lei non ebbe altra scelta che andare verso lui.
“Ti scongiuro, almeno abbassa la voce… ahi!” gemette, quando lui la prese per i capelli, con un gesto che per i passanti avrebbe dato l’idea di una semplice carezza.
“Cosa penso sull’esitare, puttana?” chiese in un sussurro all’orecchio di lei.
“Mi… mi dispiace… Marco… è solo… dio mio…” balbettò Serena “un negozio di a****li, stai esagerando… ahii!!” protestò ancora lei, al piccolo strappo che Marco diede alla chioma.
“Cosa penso del protestare, puttana?” indagò ancora l’uomo.
Lacrime bagnavano gli occhi di Serena. “Ma come puoi pret… ok…. ...
... Ok!!” cambiò rotta, quando la mano di libera di Marco si posò su uno dei due bottoni rimasti chiusi della camicetta.
Marco proseguiva al suo orecchio “non pensare finisca qui. Più tardi, queste piccole perdite di tempo le pagherai per bene… Pensaci… perché a me non frega nulla di come, quando o quanti dovranno sfondarti pur di farti comprendere di chi sei o cosa sei…Pensaci bene… Capito?”
Serena era di marmo. Le parole di lui coglievano nel segno… E la resa arrivava, sempre, puntuale…
A che servivano le esitazioni? A nulla, se non a farle subire di peggio.
Aveva qualche via di fuga? Anche solo un mezzo asso nella manica? Nessuno.
Ubbidienza. Pensava solo poche ore prima che bastasse l’assecondare. No.
Ubbidienza.
Guardò la vetrina del negozio… poi le persone attorno… perché le sembrava che tutti sapessero?
Marco la spinse lieve, e lei smise di opporsi. Entrarono, in un ambiente non grande, e decisamente poco affollato. Serena conosceva di vista la giovane addetta, sistemata alla cassa, niente più di un saluto quando si incrociavano. Difatti, la giovane fece solo un cenno del capo per salutarla, associato ad un’occhiata curiosa alla sua mise, ma nulla più.
Serena era attentissima a Marco, per cogliere dove l’attenzione dell’uomo si soffermava… camminava lento, con lei appresso, mentre passava lungo gli scaffali, osservando… osservando…
Nella prima corsia, il suo aguzzino non perse un secondo in più su nulla, poi svoltarono nella seconda, celata alla ...