1. La caduta di Serena. Capitolo 6


    Data: 23/06/2024, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: subbywife, Fonte: xHamster

    ... ritorno della ragazza.
    
    Continuava perversamente a stimolare senza concedere a Serena nessun appagamento.
    
    “Su, puttana, dì a Sonia che hai la figa gocciolante…” diceva piano Marco…
    
    “N-no… n-o… f-falla… falla usc-uscire… uscire p-per ommmiodiio…” tentava di dire, mentre il suo corpo si muoveva iniziava a muoversi avanti e indietro, cercando inconsciamente più contatto… E Marco si divertiva con le tettone della sua preda… passandole il palmo vicinissimo ai capezzoli, in modo da farle sentire il calore della pelle, inducendola a tentare di strofinarsi… e ad ogni tentativo, lui allontanava la mano di un niente, generandole ancor più frustrazione…
    
    “dillo, puttana… dì che hai la figa gocciolante, su…” insisteva Marco, sentendo sotto le sue dita il corpo bollente di lei… al limite… di più…
    
    “AHHHHH!!! I-io… bas… diodiodiodio!!!” Gemeva ancora lei, ora che Marco aveva spinto tre dita nel suo ventre, a fondo, muovendole piano all’interno. Con uno sguardo che bruciava voltò di s**tto il viso verso Sonia, aprendo e chiudendo la bocca, tremante di desiderio, squassata dalla voglia di godere…
    
    La commessa guardava rapita… e Marco aveva creato la giusta tensione erotica… Sonia attendeva, voleva adesso sentirglielo dire… mentre l’osservava contorcersi, legata alla catena… Mentre l’uomo insisteva, insisteva…
    
    “Dillo, puttana, su…” continuava Marco, vedendola in agonia, sotto i suoi tocchi… E Serena, tirando sul guinzaglio, a denti stretti…
    
    “Ho… fi… la… ho la figa ...
    ... gocciolante!!!!” urlò, pronta all’orgasmo liberatorio.
    
    Che non venne. Marco si arrestò immediatamente.
    
    “NO!!! Maledetto!!!!” sputò fuori Serena, dapprima contorcendosi, poi, senza nemmeno rendersene conto, muovendo la sua stessa mano in direzione del taglio per completare da sola l’opera.
    
    Il movimento fu subito intercettato da Marco, che la prese per i capelli.
    
    “Mani a terra, puttana.” Sentenziò.
    
    “Ma… perché???” chiese angosciata e ancora sconvolta lei.
    
    “Mani a terra. Tu non godi quando vuoi, tu godi quando te lo dico io. Mani a terra, e resta ferma immobile, a quattro zampe.” Precisò Marco.
    
    Ancora tremante, frustrata oltre il limite, Serena dovette rimettersi nella posizione ordinatale. Però il suo contorcersi non smetteva.
    
    “Immobile ho detto.” Insistette lui, scrollandola per i capelli. Ripetè il gesto per tre volte, fin quando Serena riuscì in qualche modo a contenere i movimenti involontari dettati dalla voglia, e drammaticamente, il peso della nuova degradazione che alla fine si era auto inflitta, si affacciò nella sua mente.
    
    Lacrime le segnarono il viso, chinato. Non riusciva ad alzare lo sguardo, consapevole che oltre al suo aguzzino, era presente anche la ragazza, che l’aveva vista eccitata come una vera e propria troia.
    
    Marco intanto, sciolse collare e guinzaglio dal suo collo e dal sostegno.
    
    “Rivestiti, puttana. E non asciugarti. Voglio saperti sempre bagnata.” Disse imperioso, e rimase lì ad osservarla, mentre distrutta fisicamente e ...