Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (23) - Racconti Erotici

Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (23)

... volgendolo dalla parte opposta dell'ingresso e coprendo, per quanto potevo, le mie nudità con le mani.

Mi trascinò in una stanza dietro la cassa dove un uomo stava facendo i conti dell’incasso della serata.

“Devi ringraziare il cassiere – mi intimò Jamaal – senza il suo permesso non avresti potuto far godere tutte quelle persone.”

Mi sentivo sempre più umiliata, anche se quella situazione era sicuramente molto più accettabile di tutte quelle in cui mi ero ritrovata fino a pochi attimi prima. Al culmine della mia ingenuità e inaudita sottomissione fui persino dispiaciuta nel non essermi potuta rendere un po’ presentabile, ma quello fu solo il pensiero di un attimo, come avrei potuto nascondere il mio stato se mi trovavo così conciata in un cinema porno? Cosa o chi mai potevo essere se non una puttana di infimo grado.

Il cassiere mi guardava con un sorriso strano, come se vedesse in me una persona da sottomettere e umiliare il più possibile.

“Non hai l’aspetto di una puttana – mi disse usando sempre quel sorriso strano – eppure sei vestita e messa peggio. Sei la nuova puttana di Jamaal, vero?”

Ecco cos’ero e il garzone sorridendo mi fece capire che quella sarei stata anche al ritorno in Italia. Quindi avevo capito bene, quel sorriso era proprio dovuto al fatto che volesse divertirsi umiliandomi ancora di più.

Abbassando il capo sussurrai un sì stentato. Jamaal mi dette subito uno schiaffone sulla natica e, con tono risentito mi disse:

“Ma chi ti credi ...

... di essere? Tu sei solo una puttana e una schiava, tu sei la prof salope. Rivolgiti come si deve a chi ti ha fatto una domanda.”

“Sì, signore – risposi tremando – sono nuova, sono qui da tre giorni .”

Mi osservò per qualche minuto da capo a piedi.

“Certo che sei proprio una bella donna, ma fai davvero schifo – continuò – tutta insozzata di sperma e piscio. Vedere una novizia che si sottopone in così poco tempo a un tale trattamento è molto raro, direi che Jamaal ci sa fare e ha fatto proprio un bel lavoro. Gli faccio i miei complimenti anche se penso che a te piaccia questa situazione.”

Si fermò, sempre fissandomi, forse aspettando una mia risposta.

“Sì signore – mi affrettai a dire – mi piace quello che mi fa fare il mio padrone.”

Praticamente una resa incondizionata e una dedizione completa.

“Come te la cavi con la bocca – mi chiese subito – spero che tu sappia succhiare e che ti piaccia anche ingoiare lo sperma. Ti piace il suo sapore?”

“Sì signore – risposi immediatamente – mi piace prenderlo in bocca e mi piace ingoiare il piacere che gli rendo.”

“Parli come una prof – disse ancora con quel suo sorriso – vieni qui dietro la scrivania e inginocchiati tra le mie gambe, fammi vedere come te la cavi.”

Mi diressi subito dietro la scrivania e lo trovai che aveva già estratto il suo sesso, mi inginocchiai e avvicinai il viso a quel fallo lungo e duro. Inspirai col naso prima di leccarlo per sentire quell’odore di selvatico che emanava, quell’odore di ...