La cura del pompino
Data: 18/06/2024,
Categorie:
Etero
Autoerotismo
Autore: FiancodiVenere, Fonte: RaccontiMilu
... quell’istante. Marika indossava sopra i tacchi una tuta intera (jumpsuit) di colore nero. Nella parte inferiore, il pantalone molto aderente in vita, metteva in evidenza il sedere per poi cadere largo, ma non troppo, su tutta la lunghezza delle gambe. La parte superiore dell’abito, invece, cadeva morbido sul busto. Era smanicato e lasciava la sua bella schiena completamente scoperta. La parte frontale, invece, era caratterizzata da una profonda scollatura centrale fin sopra l’ombelico che le copriva il seno ma ne scopriva la parte centrale. Questa scollatura era ricoperta però da una retina trasparente nera, che anche se la copriva rendeva il vedo-non-vedo elegante e raffinato ma comunque molto sensuale. Anche io quel giorno avevo scelto un outfit che mi avrebbe reso molto appetibile e sensuale agli occhi della mia donna. Indossavo dei pantaloni slim fit chiari sulle tonalità del beige. Ben stretti in vita che si avvitavano alla perfezione lungo la gamba. Sulla parte superiore avevo una camicia di un azzurro vivace chiusa sul collo da un papillon blu scuro. Sopra la camicia una giacca molto elegante blu scuro che risaltava le mie grandi spalle in pandan con il papillon. Nel taschino avevo un fazzolettino che richiamava il colore dei pantaloni con dei dettagli blu, perfetti per la giacca. Infine ai piedi scarpe basse eleganti dalla punta leggermente allungata color carta zucchero. Marika mi disse che sembravo un perfetto Gentleman. Eravamo entrambi affascinanti, ma la cosa ...
... più sexy che ricordo di quella mattina fu Marika che mi si avvicinò in mutande mentre ero in ginocchio per allacciarmi le scarpe e spingedomi il viso verso la sua fica mi disse ridacchiando: – “Lo senti il suo odore? Ho le mutande che ancora sono bagnate di sperma, mi hai lasciata sporca tutta la notte”. La adorai e le baciai leggermente la stoffa. Saperla così bella ed elegante ad una cerimonia in mezzo ad un sacco di gente che l’avrebbe guardata apprezandone il giovane corpo sensuale, sapendo che lì sotto era sporca di me e piena dei nostri odori di sesso, era una soddisfazione bellissima. Mi apparteneva, avevo marcato il mio territorio. La cerimonia fu abbastanza rapida, il pranzo e la festa invece durarono dal pranzo fino alle notte. Mangiammo fino a scoppiare, facemmo foto e scherzammo, bevemmo del buon vino e ballammo come ragazzini. La giornata fu densa e memorabile, ma alla fine, ci ritrovammo di nuovo a tornare in quella cameretta fredda ed angusta. Ma nonostante la stanchezza accumulata, vino e divertimento ci lasciarono una carica diversa da quella della sera prima, meno incline alle dolcezze e più incline al sesso spinto. Appena nel letto, ci mettemmo subito a scopare a cucchiaio come la sera precedente; era l’unico modo per scopare dentro quel letto stretto senza fare troppo rumore, ci avrebbero sicuramente sentiti altrimenti. Dopo un po’ di sesso mi fermai e le dissi che non volevo finire così, avevo voglia di qualcosa di più erotico e spinto. Era da molto tempo ...