La cura del pompino
Data: 18/06/2024,
Categorie:
Etero
Autoerotismo
Autore: FiancodiVenere, Fonte: RaccontiMilu
Un venerdì mattina di fine estate io e Marika ci mettemmo in viaggio per raggiungere una regione un po’ distante da noi. Circa 5 ore e mezzo di viaggio in macchina, lunghissimo e pesante, ma necessario perché eravamo stati invitati al matrimonio di una cara amica previsto per il giorno seguente. Non avendo nessun alloggio, ci siamo appoggiati a casa di alcuni amici del posto che gentilmente ci hanno ospitato nella propria casa. Appena arrivammo nel pomeriggio, fummo subito impegnati in saluti, riallacciando rapporti con persone che non vedevamo da diversi anni. Avremmo tanto voluto stenderci su di un letto e riposarci, ma per buona educazione era giusto rimanere a conversare con queste persone che ci accoglievano nella loro abitazione. Eravamo in molti per la struttura della casa e ci dovemmo un po’ “stringere”, ma fortunatamente io e Marika riuscimmo ad avere una camera solo per noi. Dopo cena e dopo una buona doccia ognuno si ritirò nelle rispettive camere e finalmente riuscimmo a metterci a letto. Eravamo veramente a pezzi, stanchi come non mai, sopratutto per la consapevolezza che il giorno successivo ci saremmo dovuti svegliate prestissimo per il trucco e parrucco di Marika. La camera era fredda ed arredata con due scomodi letti singoli, uno di fianco all’altro, addirittura di due altezze diverse. Preferimmo metterci all’interno di un unico letto così ci saremmo scaldati a vicenda e avremmo dormito vicini. Io avevo una maglietta a maniche corte ed il sotto di una tuta, ...
... Marika un pigiamino morbido e lento. Eravamo così a pezzi che ci abbracciammo sotto le coperte e rimanemmo fermi così a parlare per almeno una ventina di minuti, godendo del calore e del contatto del corpo dell’altro. – “Ale ma tu stasera hai voglia di fare cose?” disse Marika cambiando discorso. – “Mmm amore, è da un po’ che non ci vediamo. Ok che siamo stanchi, ma una scopatina ci sta” le risposi. – “Ok, però iniziamo lentamente…” Dicendo questo iniziò a palpare in modo calmo e lento il mio pene da sopra la tuta, facendolo subito indurire grazie al dolce contatto. Io, abbracciandola, passai le mani sotto l’elastico dei suoi pantaloni facendole scivolare sul suo sederino nudo che rabbrividì leggermente al contatto con le mie mani ancora fredde, ma non si lamentò e le mie mani iniziarono a frugare lungo il culo fino ad arrivare al suo sesso, caldo ma ancora asciutto. La accarezzai con delicatezza dalla schiena fino alle labbra, erano carezze dolci più che sensuali. Ci stavamo coccolando. Era come se avessimo bisogno di possedere il corpo dell’altro senza però essere veramente eccitati. Volevamo il contatto e volevamo sentirci uniti e poi appagati. Una cosa sola. – “Ale, stasera dovrai lubrificarmi con un po’ di sputo”. Marika infatti stava iniziando a bagnarsi, ma era ancora lontana dai suoi standard. La rassicurai e con dolcezza la feci girare dandomi la schiena. Il letto era strettissimo ed ogni movimento doveva essere lento e coordinato. Appena girata, le abbassai le ...