1. Il mio secondo sverginamento


    Data: 09/06/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... idromassaggio (con gli occhi di tutti addosso) e, dopo essermi asciugato, mi indirizzai verso i camerini.
    
    Ero talmente incosciente che, nelle mie fantasie, avrei voluto essere catturato da un vero maschio virile e fottuto a forza. E’ un’esperienza che avrei poi vissuto e, vi assicuro, è piuttosto traumatica. Eppure, almeno nella fantasia, ancora mi è rimasta e vorrei riviverla ogni giorno.
    
    Lungo il corridoio dei camerini c’erano parecchi uomini maturi di mio gusto ma uno, in particolare, attirò la mia attenzione e le mie voglie. Era un americano molto alto, sui 40 anni, dal fisico perfetto, muscoloso ma senza esagerazioni sviluppate in palestra, con i baffi pieni e due belle labbra carnose sotto di essi. Bastò uno sguardo e ci capimmo al volo. Mi abbrancò deciso con un braccio, mi strinse a sé, mi piantò l’altra mano sul sedere e affondò con prepotenza la sua grossa lingua in bocca. Che potevo fare? Lungi da me l’idea di respingerlo, mi lasciai andare a quel bacio passionale, stretto tra quelle braccia muscolose.
    
    Eravamo lì, sotto lo sguardo di tutti ma incuranti di tutti. O meglio, me ne rendevo conto, ma la cosa mi stuzzicava ancora di più. Fu dopo di allora che mi resi conto che mi piaceva farmi vedere mentre facevo certe cose. Persi del tutto la ragione e mostrai pubblicamente tutta la mia troiagine. Come se fosse una cosa normale, si sdraiò in mezzo al corridoio, si slacciò l’asciugamano e mi mostrò con fierezza il suo cazzo spaventoso già quasi del tutto in ...
    ... tiro. Sarà stato di almeno 25 centimetri. Mi sono subito inginocchiato tra le sue gambe aperte e mi sono abbassato tra le sue grandi cosce pelose a leccargli lo scroto pesante ed altrettanto peloso. Non me la sentivo di affrontare subito quella mazza bestiale che pensavo non sarebbe mai potuta entrare nel mio culetto disabituato da tanti anni ad essere usato da un uomo.
    
    Subito si creò un capannello attorno a noi di maschi di tutte le età che si toccavano i cazzi pregustando di assistere ad uno spettacolo live di stupro tra un uomo massiccio e un ragazzo mingherlino a pochi centimetri da loro. Passai quindi ad affrontare quella minchia da esposizione. Aprii la bocca il più possibile e mi infilai la grossa cappella e poco di più (non riuscivo a prenderne oltre), avvolgendola con la lingua saettante e succhiandola di gusto. Il sapore e l’odore di quel sesso prodigioso mi facevano perdere i sensi e la ragione. Ogni tanto passavo a slinguazzare il resto del pene.
    
    Mi sentivo tante mani addosso che mi carezzavano la schiena, il mio culetto invitante, che mi accompagnavano la testa in quel pompino paradisiaco. Cercai di bagnarlo il più possibile di saliva con l’idea di farmi sventrare senza ritegno. In particolare, tra gli spettatori, c’era un uomo sulla cinquantina, un po’ grasso e peloso a cui evidentemente piacevo molto, che si dava da fare per aiutarci. Fu lui, mentre succhiavo, ad infilarmi la faccia tra le chiappette a slinguarmi e inumidire il buchino sacrificale per ...