Racconti Trucidi – 1 – Napoli – Sara e quella maledetta Croazia
Data: 02/06/2024,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Etero
Tradimenti
Autore: ZioPaolo, Fonte: RaccontiMilu
... senso del possesso, il senso di sentirsi preda come in quel momento. Mi guardavano con un gran sorriso ed io non riuscivo a fare o pensare niente. Loro si accovacciarono vicino a me e continuarono a spalmarmi la crema.
“Possiamo metterla anche qui, vero?” mi chiese quasi beffardamente Mirko quando arrivarono alle tette. Non ebbi nemmeno la forza di rispondere. Le mani scorrevano sulle mie tette dolci, strofinando i capezzoni che si inturgidirono quasi all’ istante. Anche il massaggio alle gambe questa volta fu più “pesante”, le mani un po’ si intrufolarono sotto lo slip, anche se con un poco di discrezione. Ero eccitatissima!
“Però con questo sole è un peccato non fare un po’ di nudismo.” mi dissero.
“Dai togliti gli slip così sei più libera. Non l’ hai mai fatto?”
“No. Mi sono sempre vergognata!” risposi un po’ concitata.
“Ma dai, metti da parte la timidezza, non vedi come è bello qui! E poi non c’ è nessuno che ti vede.” Era vero, ero molto confusa.
“Adesso ti diamo l’ esempio noi..” e si tolsero i bermuda che avevano. Mi apparvero due superbi cazzi: Non lunghissimi anche se di buona misura, però belli grossi, tozzi, nerboruti. Erano in semi-erezione ed erano rivolti verso me in maniera che io pensai quasi minacciosa.
“Vedi come è facile? Dai adesso tocca a te” insistettero
“No, non mi va. Non l’ ho mai fatto!”. E in un ultimo, inconsciamente disperato, sussulto di pudore dissi:
“E poi il mio fidanzato non c’è…”. Praticamente non mi ...
... ascoltarono, si sedettero vicino a me, ricominciarono a toccare il mio corpo, però questa volta non per mettermi la crema. Vedere e sentire queste quattro mani che mi accarezzavano le braccia, le tette, le cosce, tutto senza sosta, mi faceva sentire divinamente bene; vedere quei due cazzi che ormai erano in massima erezione mi aveva turbato tanto che facevo quasi fatica a respirare. Poi, probabilmente con un gesto combinato, mi sollevarono leggermente i fianchi e, lentamente ma senza esitazioni, mi tolsero gli slip.
“Dobbiamo mettere la crema anche qui” disse Goran ridendo. E cominciarono a mettere la crema nella “parte mancante”. Ormai non avevo più la forza di reagire e quando cominciarono a toccarmi il clitoride e le grandi labbra, capii che per me era la resa. Oltre a tutto ero bagnatissima per il “lavoro di mani” subito e loro furono ben contenti di verificarlo.
“Ma allora alla nostra amica italiana non dispiace prendere il sole con noi!!” disse uno.
“Noi avevamo paura di offenderti e per questo lo abbiamo fatto piano piano. Abbiamo fatto bene?”
“Si” riuscii a bisbigliare mentre continuavano a toccarmi.
“Però tu sei bellissima e noi siamo uomini veri!” disse Goran. “A noi piacciono molto le belle ragazze come te. Però guarda come ci hai ridotti!” riferendosi ai cazzi in tiro.
“Non pensi che potresti “ringraziarci” un poco?”. No sapevo cosa fare, cosa dire. Ero in balia loro e mi sentivo benissimo. Mi presero le mani, una per uno e mi misero i loro cazzi in mano ...