Mary 6 .Con la giusta motivazione si impara in fretta e bene-
Data: 31/05/2024,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Marilena C., Fonte: EroticiRacconti
... tronfio di soddisfazione. Mi ha masturbata fino a farmi venire.
Risistemandosi al suo posti, si è aperto i pantaloni calandoseli e mostrando un cazzo turgido, duro. L'avevo già visto, e non solo visto, ma in quel momento mi è parso più grosso. Più duro.
Un comando secco: -Succhia.- in trance ho ubbidito senza la minima opposizione. Non ha avuto bisogno di forzarmi con la mano dietro la mia nuca.
Lì, in mezzo al traffico, con le auto che sfrecciavano alla nostra sinistra. La campagna oltre l'asfalto alla nostra destra in un'anonima piazzola in strada stavo succhiando il cazzo a un sedicenne.
Succhiavo la cappella. Poi me lo infilavo tutto in bocca. Lo leccavo, gli massaggiavo i testicoli.
Lui:
-Siii daiii! Gran puttana che sei..... come se ti avessi raccolto per strada, quanto vuoi? Eh? Puttana ... quanto prendi per farti sbattere...?
Io: - Non venire, resisti. Non ancora.-
Ho interrotto all'improvviso quel giochino dicendogli: -Avremo tempo.-
Voleva aggredirmi, saltarmi addosso e per un attimo ho avuto voglia di lasciarlo fare, ma me ne sarei pentita, perché sborrandomi dentro troppo in fretta mi avrebbe lasciato con l'incendio dentro, divampato e non domato e chissà in quali altre situazioni mi sarei trovata durante quel viaggio, per breve che fosse, nelle quali, come ormai ben chiaro non sarei stata in grado di opporre le efficaci resistenze per evitare di concedermi a chissà chi altri. Perciò...nessuna pietà, nessun pentimento.
Anche ...
... se...... Magari.........
Io. -Vuoi imparare a fottere? A soddisfare bene una donna? Allora stai calmo.-
Mi ha tenuto il muso per tutto il viaggio.
Poco prima della zona industriale che segnava che ormai eravamo giunti alla meta, mi ha chiesto di fermarmi per l'impellente bisogno di fare pipì. Ci stava, viste le sollecitazioni a cui non tanto tempo prima avevo sottoposto il suo “maschile”.
Fermandomi in un punto agevole per addentrarsi un pochino nel verde, mentre raggiungeva un punto riparato, ho abbassato il finestrino lato passeggero gridandogli:
-guai a te se ti masturbi.- ricevendo uno sguardo torvo in risposta. Era furibondo ma ubbidiente. Sapeva quello che si giocava. L'ho visto armeggiare con il telefono.
Al ritorno in macchina mi ha detto che mi avrebbe portato a casa di amici e alla faccia perplessa che devo aver mostrato ha subito aggiunto:
-Tranquilla, sono degli amici studenti universitari e sono fuori alcuni giorni per uno stage. Quando loro sono fuori, io gli do un'occhiata alla casa.--
La parola “stage” ha subito sollevato in me ricordi che saranno oggetto di mie prossime riflessioni,
Io: . Solo un'occhiata alla casa? Sei sicuro?
Lui:- va bene... a volte ci porto le ragazzine che mi voglio fare. È capitato anche che ci siamo scopati la nuora del vecchietto vedovo che abita a fianco. Voleva lasciare ai due ragazzi un pacchetto per il suocero che in quel momento era fuori e siamo finiti in camera di uno di loro. Ce la siamo spupazzata in ...