1. Violagode, capitolo 18: il rientro


    Data: 30/05/2024, Categorie: Etero Autore: bettatroietta, Fonte: Annunci69

    Nel camerino veniamo aiutate da una delle ragazze del locale, ne usciamo ripulite, con il trucco rifatto e siccome non avevamo vestiti ci offrono due vestiti di scena. Niente lingerie, i nostri culi e i nostri seni sono troppo doloranti per indossare qualcosa di minimamente stretto. Io lotto con un vestito lungo di brillantini che ha uno spacco laterale aggressivo ed una scollatura eccessiva, tento con le mani di coprire i segni del frustino sul seno e la parte terminale dello spacco che arriva sopra la vita e denuncia il fatto di essere senza mutande. Nastia indossa un improbabile camice da dottoressa, che la copre giusto sotto l’inguine. Anche lei è senza mutande e reggiseno ovviamente.
    
    Torniamo così dai nostri compagni.
    
    “Come è andata?” Chiede il mio padrone guardandoci perplesso.
    
    “Potevate avvisarmi…” Mi lamento io.
    
    “Ci ha frustato e alla fine ci ha pisciato in bocca!” Interviene Nastia quasi gridando, ripresa subito da Yuri che le fa cenno di abbassare la voce.
    
    “Ma vi ha pagato?”
    
    “Sì, anche bene…”
    
    “È una persona molto influente. Qui a lui è concesso tutto. Però paga. E una sua eventuale spinta può aprirti molte porte in questo mondo.” Mi fa il mio padrone, parlandomi come un padre.
    
    “Non è stato male in fondo.” Faccio io, dando fiato ai miei pensieri senza rendermene conto.
    
    “Non è stato male?” Interviene Nastia ad alta voce, abbassandola subito dopo un’occhiataccia di Yuri. “Ci ha pisciato in bocca. E ho ancora un male che non so quando andrà ...
    ... via.”
    
    “Sedetevi, beviamo qualcosa.” Ci invita il mio padrone.
    
    “Su una cosa do ragione a Nastia: mi ha frustato il culo a tal punto che non posso sedermi. Sono a pezzi, voglio andare a letto.”
    
    Torniamo in hotel a piedi, è a poche centinaia di metri. Non posso pensare di sedermi neanche in un taxi e preferisco godermi il fresco della notte, anche se devo camminare tenendo stretta la scollatura e lo spacco.
    
    Tornati in hotel il mio padrone mi accompagna fino in camera. “Fammi vedere come sei ridotta.”
    
    Io scosto le spalline al vestito e lo faccio scivolare a terra, rimanendo nuda sui tacchi. Il mio padrone guarda il seno, poi viene dietro di me e guarda il culo. “Un bel lavoro, ti rimarrà il segno per un paio di giorni e il dolore durerà almeno fino a domani. Peccato. Avevo pensato di farti fare uno spettacolo domani sera, ma non so se è il caso.”
    
    “Lo farei volentieri se potessi.”
    
    “Il tuo volo di ritorno è dopodomani?”
    
    Annuisco.
    
    “Goditi i prossimi due giorni da semplice turista. Ti porto un doposole da spalmare sulle frustate, non è il massimo, ma forse ti aiuterà questa notte…”
    
    Quando mi porta la crema prima che se ne vada lo fermo. “Posso chiederti un altro favore?”
    
    “Dimmi.”
    
    “Mentre mi pisciava in bocca, ecco…” Pausa. “Mi sono eccitata, speravo che mi venisse in bocca ma non lo ha fatto.”
    
    “Quindi?”
    
    “Quindi… mi è rimasta la voglia.”
    
    “Che puttana.” Sorride benevolo slacciandosi i pantaloni. “Succhia, dai, beviti la mia sborra.”
    
    Il volo ...
«1234...»